IIIEra il terzo settembre che passavamo in paese. La stagione balneare non aveva differito dalle precedenti, e nessun distinto particolare, di essa m’è rimasto nella memoria: mi pare soltanto che per mio conto alternassi il piacere di nuotate sempre più lunghe e audaci con quello di letture ugualmente eccessive, da cui uscivo col capo stanco e con un confuso malcontento di me stessa. Della mamma, dei fratellini, dei conoscenti, di mio padre stesso non riesco a ricordar nulla, in quell’estate. Come fu che una sera si diede in casa nostra una specie di ricevimento ad alcuni villeggianti e ad alcune famiglie del luogo? L’iniziativa era venuta dal babbo. Tre stanze del nostro appartamento, trasformate e adornate da piante e da lumi, avevan raccolto una quarantina di persone, signore di Napoli

