Libro 2 Capitolo Primo

3461 Words
Missy Mi trovavo ai margini della festa sul prato nel retro della casa del branco. Era il compleanno di Lea, quindi Liam ovviamente le stava organizzando una grande festa. La maggior parte del branco era qui. Lea e Lily erano sedute a un tavolo sul piccolo palco con Felix a fianco, come sempre. Giuro che quel ragazzo era ovunque. Battei il piede con impazienza controllando di nuovo il telefono. V era in ritardo. Aveva promesso che sarebbe venuto qui per salvarmi da questa tortura. Amavo Lea e Liam come se fossero i miei genitori reali, ma ero stanca di essere la figlia adottiva dell'Alfa. Non sarei mai diventata Alfa, quella responsabilità sarebbe spettata a Junior. Ma c'erano anche così tante aspettative e pettegolezzi infiniti. V, però, era diverso. Lui e suo padre si erano uniti al branco appena due anni fa e a loro non importava di tutte quelle cose. Non mi trattava come una figlia dell'Alfa e non si preoccupava dei pettegolezzi. Era tranquillo e con i piedi per terra. Controllai di nuovo il telefono. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Dov'era? Le ragazze popolari camminavano insieme nel loro piccolo gruppo. Non mancai di notare le loro risatine e i loro sguardi. Sgranai gli occhi e mi voltai per allontanarmi. Mi diressi verso la linea degli alberi. Forse sarei andata a correre invece di aspettare Vlad. Liberare il mio lupo e lasciare che prendesse il controllo per un paio d'ore mi sembrava un'ottima fuga. Il mio telefono squillò quando mi avvicinai al confine degli alberi. Lo guardai speranzosa e vidi un messaggio di Liam. Dove sei andata? È il momento della canzone. Sospirai. Sapevo che Liam e Lea non meritavano il mio atteggiamento, ma non potevo evitarlo. Essere me stessa a volte era soffocante. Ora che il terzo bambino era in arrivo, il branco non parlava d'altro. Di questo e di come, se fosse stata una femmina, a Liam e Lea non sarebbe più importato nulla di me. Per quanto cercassi di ignorare le voci odiose, non era sempre facile. Mi fermai a pochi metri dalla linea degli alberi. Misi il telefono in tasca e iniziai a spogliarmi. Un movimento proveniente dalla foresta mi fermò. Mi guardai intorno, cercando di vedere la fonte. Qualcuno stava camminando verso di me. Una sagoma familiare mi apparve e sorrisi. “Non volevi aspettarmi?” disse con affetto. “Non potevi mandarmi un messaggio avvisandomi che saresti arrivato in ritardo?” dissi irritata. “Scusa. Mio padre mi ha trattenuto. Ma sono qui adesso” disse. Si fermò a circa a trenta centimetri da me. “Vuoi andare via di qui?” “Era proprio quello che stavo per fare” dissi. “Dai. Lascia perdere la trasformazione. Andiamo da qualche parte” disse. Sospirai. La mia lupa era entusiasta di uscire. Ero così sicura che Vlad sarebbe stato il mio compagno. Era assolutamente perfetto in quasi ogni modo. Tra qualche mese lo avrei saputo. La mia lupa non ne era così sicura. Per qualche motivo a lui non piaceva trasformarsi. Aveva accennato a qualcosa che aveva a che fare con il suo vecchio branco, ma non me l'aveva mai spiegato bene. “Va bene, andiamo” dissi. Lui allungò la mano. L'afferrai e ci incamminammo verso la sua macchina. Azalea Liam mandò un messaggio a Missy, ma non ricevette risposta. “Mi dispiace, Piccola Luna. Non risponde e non posso comunicare con lei. Penso che il suo blocco sia attivo” disse con tenerezza. Sfiorai il suo braccio tranquillizzandolo. “Va bene. Sembrava triste prima” gli dissi. “Non è una scusa. Dovrebbe essere qui” disse. Era agitato adesso. Lui e Missy si erano scontrati ultimamente a causa del suo ragazzo, Vlad. Non l'avevo ancora visto alla festa, anche se probabilmente non avevo la prospettiva migliore dato che non mi era permesso di alzarmi dalla sedia. Lo zio di Liam, il dottor Ron, mi aveva imposto un "impegno leggero" con la gravidanza in corso e Liam lo stava prendendo molto sul serio. Ieri sera mi aveva impedito di aiutare Leo a raccogliere i suoi giocattoli perché mi piegavo troppo. “È solo un taglio della torta” dissi. “Va tutto bene.” Mi lanciò uno sguardo triste. Sapevo che si stava sforzando tanto per farmi felice; lo faceva sempre. Junior venne da noi con le lacrime agli occhi. “Cosa c'è che non va, tesoro?” gli chiesi preoccupata. “Cosa è successo al mio ragazzo?” Liam disse prendendolo tra le braccia in modo che io non potessi farlo. “Delilah mi ha fatto lo sgambetto” singhiozzò. Indicava il suo ginocchio che era pieno di graffi. Il poverino odiava il sangue. Anche i tagli più piccoli diventavano la fine del mondo. “Perché lo ha fatto?” Liam gli chiese gentilmente. “Stavamo giocando e ho vinto. Lucas si è preso gioco di lei perché aveva perso e lei si è arrabbiata” disse. “Junior, potrebbe essere stato un incidente?” gli chiesi. Lui si limitò a sollevare le spalle. “Andiamo a pulire questo ginocchio” disse Liam. “Possiamo cantare la canzone a mamma dopo che abbiamo finito.” Mi lanciò uno sguardo simpatico prima di andarsene con Junior. Sospirai mentre se ne andavano. Guardai attraverso il cortile dove Damien stava parlando con un'arrabbiata Delilah. Lei batteva i piedi per terra mentre gli spiegava con rabbia qualcosa. Era la figlia maggiore di papà e Damien si era completamente arreso a lei. Lui e Liam erano padri fantastici; io e Lily avevamo davvero fatto centro con i nostri compagni. Lily si diresse verso di me roteando gli occhi. “Certe volte questi bambini testano davvero la mia pazienza” disse. Ridemmo entrambe, completamente d'accordo. “Chi ha perso questa volta?” le chiesi. “Credo Delilah e Leo. Lei è là che si lamenta con Damien di come non sia stato giusto e qualcuno abbia barato” disse. “Quando Liam tornerà, vuole fare il taglio della torta” le dissi. “Così i bambini si calmeranno temporaneamente” disse. Damien venne da noi con Delilah sulla schiena. “Dov'è Liam?” chiese. “È andato a prendere un cerotto per Junior. Come sta Delilah?” le chiesi. “Sta bene” disse. Liam si unì finalmente a noi e chiamò il branco all'attenzione. Tutto il branco cantò la canzone di buon compleanno poi tagliammo la torta e la distribuimmo a tutti. Anche se era il mio gusto preferito e sembrava deliziosa, appena mi venne messa davanti, l'odore mi fece venire la nausea. Cercai di nasconderlo, ma Liam lo sapeva bene. Mi massaggiò la schiena in modo rilassante, scusandosi. “Liam, non potevi saperlo. Va tutto bene” gli dissi. “Concludiamo questa giornata e andiamo a letto” gli dissi. Volevo un po' di tempo a tu per tu con lui dopo aver messo i bambini a letto. “Hai visto Missy?” gli chiesi. Mi lanciò uno sguardo colpevole. "No. Forse dovremmo mandare i guerrieri a cercarla..." disse tra sé e sé. Sapevo che stava probabilmente comunicando con chi supervisionava la pattuglia per stasera. Mi girai verso Felix che non mi aveva mai lasciata. “L'hai vista alla festa?” gli chiesi. Lui annuì. “È andata verso i boschi circa 45 minuti fa” disse. “Liam” dissi cercando di attirare la sua attenzione. “Forse è andata a fare una corsa. Felix l'ha vista andare verso i boschi.” Sospirò e mi guardò. “Ok. Se non torna entro le 23, allora mandiamo qualcuno a cercarla. E spero che non sia fuggita di nascosto con Vlad” disse, sputando il nome del suo ragazzo con rabbia. Non approvava davvero. “Ok, mio Alfa” dissi, facendogli un dolce sorriso. Funzionava sempre. I suoi occhi si fecero un po' più scuri e la sua postura si rilassò leggermente. - Ero seduta sul nostro grande letto aspettando che Liam tornasse. Stava mettendo a letto Leo e gli stava leggendo una storia della buonanotte. Decisi di provare a mandare un messaggio a Missy; teneva sempre il suo telefono praticamente attaccato alla mano. Fammi sapere dove sei e se stai bene, per favore. Attesi qualche minuto e ricevetti una risposta. Sto bene. Con V. Sospirai. Ovviamente. Era sempre con lui. Vlad e suo padre erano venuti nel branco circa 2 anni fa, cercando una nuova casa. Avevano lasciato il loro vecchio branco in circostanze poco chiare, ma Liam ed io avevamo permesso loro di unirsi. Missy si era subito affezionata a Vlad. C'era qualcosa che mi sembrava un po' strano riguardo a lui e suo padre, ma erano stati membri modello del branco, quindi alla fine avevo trascurato la cosa. Per favore, torna entro mezzanotte. Siamo preoccupati. Sapevo che Liam non si sarebbe messo a letto finché non fosse tornata nella casa del branco. OK Sospirai. Gli adolescenti erano così divertenti. Non vedevo l'ora di provare tutto ciò con i più piccoli. Anche se ero sicura che Junior e Leo sarebbero stati un gioco da ragazzi rispetto a Delilah. Era la più combattiva del gruppo. Liam entrò finalmente in camera da letto. Sembrava stanco. Gli aprii le braccia, lui mi fece un sorriso e venne subito da me. Si mise a gattonare sul letto, mi avvolse le braccia intorno alla vita e appoggiò la testa sul mio piccolo pancione. “Come sta la mia piccola ragazza?” chiese. “Liam, non sappiamo se è maschio o femmina!” lo sgridai. “Lo so e basta. Sarà una piccola ragazza e sarà perfetta come la sua mamma” disse dolcemente. Era così innamorato dell'idea di avere una bimba. “Al di là di farmi venire la nausea in ogni istante, il tuo bambino sta bene” gli dissi. Lui affondò il viso nella mia pancia sorridente. “Missy mi ha mandato un messaggio. Sta bene e ha promesso di tornare entro mezzanotte” gli dissi. Sospirò. Si era alzato presto e aveva lavorato di più la scorsa settimana per aiutare Lily a organizzare la festa per me stasera. Gli passai le dita tra i capelli, massaggiandogli leggermente il cuoio capelluto. Ero sicura che non sarebbe riuscito a rimanere sveglio fino al suo ritorno. “Perché non controllo io quando arriva a casa stasera?” dissi. “No, Piccola Luna. Stai aspettando il mio cucciolo e ti prendi ancora cura dei bambini ogni giorno. In più, ti stai occupando dell'albergo. Posso restare sveglio io per assicurarmi che la nostra adolescente scapestrata torni a casa” disse. Risi. “Scapestrata? Poco probabile. Sta solo cercando di superare i limiti che le diamo. Dobbiamo solo essere fermi sulle nostre posizioni e farle capire che l'ameremo sempre” dissi. Borbottò nella mia pancia. “Dormi un po'. Hai fatto un lavoro meraviglioso con la festa. Mi sono divertita tanto.” Continuai a sfregare le dita sul suo cuoio capelluto, sapendo che avrei vinto. Lasciai che una delle mie mani scendesse e gli strofinasse delicatamente la parte dietro del collo. Si rilassò contro di me. “Ok. Solo per questa volta. Ma se tarda anche di un solo minuto, svegliami per andare a cercarla. Non uscire e non andare a cercarla tu stessa” disse con fare protettivo. “Ok” gli dissi. Non avevo intenzione di svegliarlo. Arei chiamato semplicemente qualcuno per trovarla o aspettato che tornasse a casa sana e salva. Continuai a massaggiare il mio meraviglioso compagno e nel giro di pochi minuti sonnecchiava pacificamente tenendosi stretto a me. A ogni gravidanza aveva sviluppato l'abitudine di sdraiarsi sulla mia pancia in questo modo, vicino al suo cucciolo. Presi un libro dal comodino e mi misi a leggere. Alle 23:30 mandai un messaggio a Missy per sapere se stava tornando a casa. Non mi rispose. Liam si era girato dandomi una certa mobilità. Mi alzai per andare in bagno e lavarmi i denti. Tornai in camera da letto e mi sedetti sul divano per controllare ancora una volta il telefono. Mi sfregavo distrattamente il pancione mentre guardavo la conversazione con Missy. Non risultava nemmeno che l'avesse letta. Sospirai. Mi alzai e uscii dalla stanza, dirigendomi verso quella di Missy. La sua porta era chiusa a chiave, ma usai il passepartout che tenevamo per sbloccarla ed entrai. C'erano alcuni vestiti e libri sparsi per la stanza, ma per il resto era ordinata. Mi sedetti sul suo letto e feci scorrere la mano sul copriletto. Pensai al giorno in cui l'avevo accompagnata a sceglierlo. Le avevamo permesso di riarredare completamente la sua stanza per il suo tredicesimo compleanno. Lemon era venuta al negozio con noi e Missy era così eccitata. Quel giorno Liam aveva tenuto i bambini e io mi dedicai completamente a Missy. Controllai di nuovo il telefono. 0:07. Non era mai arrivata con più di qualche minuto di ritardo alla casa del branco. Poteva superare certi limiti e allontanarsi, ma era una brava ragazza. Aveva la testa sulle spalle e non faceva mai nulla di troppo problematico. Mi alzai e decisi di scendere a prendere una tazza di tè, sperando che da un momento all'altro avrebbe varcato la porta. Quando arrivai in cucina, mi preparai un po' di tè e poi andai alla porta d'ingresso. Mi sedetti su una delle panche morbide dell'atrio e sorseggiai la mia bevanda. La casa del branco era tranquilla; tutti si erano divertiti a sufficienza questa sera. Anche se non avevo l'udito da lupo, il mio udito era migliore di quello di un essere umano medio, quindi sarei stata in grado di sentire se fosse entrata dalla porta sul retro con il silenzio relativo intorno a me. Bevvi la maggior parte del mio tè prima di controllare di nuovo l'ora. 0:36. Cominciavo a preoccuparmi. Non aveva ancora visto il mio messaggio. Riprovai Sei in ritardo. Per favore, fammi sapere se stai bene. Aspettai qualche minuto in più senza risposta. Sospirai e composi il numero di uno dei guardiani notturni del branco. Rispose rapidamente. “Sì, Luna” disse. “Ciao, Sean. Qualcuno ha visto Missy stasera?” chiesi. Quando avevo completato per la prima volta il mio rito di passaggio a Luna, avevo cercato di insistere affinché tutti mi chiamassero Azalea e non fossero così formali. Alcuni lo avevano accettato, ma molti continuavano a usare il mio titolo. Alla fine avevo semplicemente rinunciato anche se avrei preferito essere chiamata solo Azalea. “No, Luna. È sparita?” rispose. “Avrebbe dovuto tornare entro mezzanotte e sono un po' preoccupata” gli dissi. “Chiederò alle pattuglie di vedere se riescono a rintracciarla all'interno del territorio del branco, da qualche parte. Hai idea di dove possa essersi diretta?” “Purtroppo non lo so. So che era con quel ragazzo con cui sta sempre insieme, Vlad. Non mi ha detto dove stava andando però” gli dissi. “Faremo del nostro meglio per trovarla, Luna. Ma non sarà facile trovarlo con il suo odore poco marcato” spiegò. “Cosa intendi?" Senza un lupo potevo sentire gli odori meglio di un umano, ma solitamente l'unico odore che riuscivo sempre a percepire era quello di Liam. “Ho parlato dell'argomento con Alfa un paio di settimane fa la prima volta che ci ha mandato a cercarli. Il ragazzo non ha un odore riconoscibile come dovrebbero avere i lupi. Non ha l'odore di ribelle, ma nemmeno può essere identificato in alcun modo.” “Oh, che strano.” “Forse dovresti chiamare in albergo. Vedi se qualcuno li ha visti in città?” suggerì. “Grazie. Penso che lo farò. Fammi sapere se li trovi. Inoltre, non svegliare Alfa, per favore. Era esausto stasera e vorrei davvero che non si preoccupasse.” “Certo, Luna.” Riattaccò il telefono e io feci un lungo respiro. Ora mi stavo preoccupando. Non era ancora tornata e cos'era questa storia di Vlad? Missy Bagnai Vlad in faccia e mi tuffai sotto la cascata. Eravamo nel nostro posto. Era una splendida radura con un piccolo stagno alimentato da una piccola cascata. C'erano fiori dappertutto e le lucciole lo facevano brillare di notte. Era tranquillo e lontano dal branco senza essere troppo distante. “Non mi scapperai!” urlò venendomi dietro. Ridacchiai e cercai di sfuggirgli, ma mi afferrò. “Non puoi scappare da me principessa” disse con un sorriso affascinante. “Come fai a muoverti così velocemente?” mi lamentai. Mi tenne su tra le sue braccia ed io avvolsi le gambe attorno alla sua vita, l'acqua sosteneva la maggior parte del mio peso. Lentamente ci avvicinò alla riva dove i nostri vestiti erano rimasti abbandonati. “Immagino che sia il mio segreto” disse. Era sempre così arrogante e sicuro di sé. Era incredibilmente affascinante se dovevo essere sincera. Baciò il mio viso facendomi ridere di nuovo. “Ok, basta!” dissi. Stavamo nuotando e giocando nell'acqua da un po' di tempo. Era davvero tardi e probabilmente dovevo tornare alla casa del branco. Se fossi stata in ritardo, Lea e Liam si sarebbero preoccupati a morte. Anche se non amavo sempre il nostro branco, amavo Lea e Liam. Erano dei buoni genitori. Vlad ci portò sulla sponda e mi fece scendere. Lui si sdraiò e si mise a guardare le stelle sopra di noi attraverso gli alberi. “Dai, dovremmo vestirci. Ho lasciato il mio telefono in macchina, ma sono sicura che dovremmo tornare indietro. Non hai un coprifuoco?” gli chiesi. “No, mio padre non è così. Vieni, stai con me ancora per un po'. Dovremmo comunque lasciare che i nostri indumenti intimi si asciughino prima di vestirci” disse. Sgranai gli occhi, ma non potei resistere. Mi sdraiai accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla. Non vedevo l'ora di compiere 17 anni. Anche il compleanno di Vlad era subito dopo il mio, quindi sarebbe stato perfetto. Avremmo saputo di essere compagni e avremmo sentito il legame rapidamente. Avevamo persino parlato di trasferirci lontano dal branco dopo il liceo per allontanarci da tutto ciò. Non avevo ancora detto niente a Liam e Lea perché sapevo che si sarebbero spaventati. “Qui è così tranquillo” sospirai. “Anche la vista è molto bella” disse lui. Sbirciai verso di lui che mi guardava direttamente. Arrossii e guardai di nuovo le stelle. “Missy...” la voce di Damien mi riecheggiò nella testa. Accidenti. “Ehi, cosa succede, Beta?” gli risposi mentalmente. “Dove sei adesso? Sai che ora è?” Mi alzai e mi misi seduta. Vlad mi guardava preoccupato. “Cosa c'è?” chiese. “Dobbiamo andare, adesso!” dissi alzandomi di scatto. Raccolsi i miei vestiti e iniziai a vestirmi in fretta. Vlad non si stava muovendo altrettanto velocemente. “V, Damien mi ha appena contattato chiedendo dove sono e se so che ora è. Significa che sono in ritardo e Liam verrà a cercarmi. Dobbiamo andare adesso!” “Va bene, va bene. Andiamo, principessa. Di' solo che hai perso la cognizione del tempo e tornerai a breve. Riesco a portarti indietro in circa 20 minuti” disse con calma. “Sbrigati!” lo incitai. “Scusa. Ho perso completamente la percezione del tempo e il telefono è morto. Rientro adesso. Annulla le ricerche” provai a scherzare. “Il tuo telefono squilla prima che parta la segreteria telefonica” disse Damien. Sapevo di essere in grossi guai questa volta. Ero sempre riuscita a tornare giusto in tempo tranne una volta. Vlad aveva organizzato un appuntamento al cinema super carino qui fuori e ci eravamo addormentati mentre guardavamo il film. Una delle pattuglie ci aveva trovati e avevo promesso a Liam che non sarei mai più arrivata in ritardo. “Damien, per favore dimmi che Liam non mi sta cercando!” Correvamo verso l'auto di V. Lui trovò le chiavi e salimmo a bordo. Controllai rapidamente il mio telefono. Avevo molti messaggi di Lea, una sua chiamata persa e 4 di Damien. Nessuna chiamata di Liam quindi poteva essere un buon segno. “Luna l'ha lasciato dormire e gli ha promesso di assicurarsi che tu tornassi a casa in sicurezza. Ora sta facendo avanti e indietro per il salone in piena notte distrutta. Ha chiamato le guardie del turno di notte che mi hanno informato che eri scomparsa” mi disse mentalmente. “V, premi sull'acceleratore. Lea sta camminando su e giù nella casa del branco e mi aspetta. Ha dovuto discutere con il dottore per stare a riposo per il bambino. Per favore, affrettati, sarò nei guai se Liam si sveglia perché lei è in ansia. Le sue emozioni sono moltiplicate per 20 a causa della gravidanza!” “Cavoli. Vado” disse lui e premette il piede sull'acceleratore. Raggiungemmo rapidamente la strada principale e lui prese a correre ancora più veloce.
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