Capitolo tre

1155 Words
Azalea Ero in corridoio appoggiata contro il muro. Una lacrima ribelle sfuggiva dai miei occhi. Non volevo piangere di fronte a loro. Davvero mi faceva male. Il dolore si irradiava dal sedere. Forse mi ero rotta il coccige questa volta. Sollevai la maglietta cercando di guardare la parte bassa della schiena. Di sicuro avevo un livido. Feci un profondo respiro. Non potevo rimanere qui a lungo. La gente sarebbe arrivata per fare colazione presto. Mi feci strada lentamente fino al quinto piano. Presi il necessario per la pulizia da un ripostiglio e iniziai dai bagni, scendendo fino al primo piano. Il dolore si irradiava dal mio sedere mentre lavoravo. Stava rendendo la pulizia molto più difficile. Un compito alla volta... Una stanza alla volta... 3 mesi e 7 giorni... Ripetevo queste parole a me stessa. Ce la potevo fare. Era stato peggio in passato. Beta Damien mi aveva rotto la mano una volta. Era la mia mano sinistra, che è la mia mano dominante, e per circa quattro settimane impiegavo il doppio del tempo per le mie solite mansioni. Poi ci fu il giorno in cui Gwen mi versò addosso del tè bollente. Quelle ustioni richiesero un bel po' di tempo per guarire. Ero al terzo piano quando lui mi trovò di nuovo. Perché non era con tutti gli altri alla casa sul lago? Di solito andavano tutti alla casa sul lago nei fine settimana quando non c'erano eventi del branco in corso. Entrò in bagno con un asciugamano al collo e un paio di pantaloni corti in mano, sembrava sudato e sporco dopo un allenamento, ne ero sicura. Mi fermai quando mi vide. Posai immediatamente la scopa e feci per uscire dal bagno. Per favore, fammi solo andare via... Non voglio altri guai... Non fui fortunata. Mi fermai di colpo mentre venivo inzuppata da dietro. Mi girai per guardare e vidi Alfa Liam lì che teneva il secchio della scopa che ora era vuoto. Guardai il pavimento intorno a me... ottimo, ero ricoperta di acqua sporca. "Beh, non stare lì impalata" disse seccamente. Mi girai rapidamente e presi degli stracci dal mio carrello delle pulizie. Mi inginocchiai e iniziai a cercare di asciugare l'acqua. Non facevo molti progressi visto che stavo gocciolando sopra tutte le zone che stavo asciugando. "Liammmmm. Dove sei?" La voce di Gwen si interruppe bruscamente quando entrò nel bagno. "Oh, ti ho trovato!" Disse in modo troppo dolce. Gwen è la figlia del Beta, la sorellina di Damien. Ed è decisa da quando aveva circa 3 anni che Liam sarà il suo compagno. È una bionda davvero bella, con gambe lunghe e occhi blu. Ma la sua bellezza è solo superficiale. Si accorse di me. "Non sai nemmeno pulire un pavimento correttamente? Capisco perché il tuo lupo interiore non è mai arrivato. Sa che sei solo un'inutile traditrice" disse sbeffeggiandomi. Mi passò sopra, attraverso l'acqua, non perdendo l'occasione di calpestare le mie dita, e si avvicinò a Liam. "Vieni a usare la mia doccia. Questo bagno puzza di stracci sporchi" disse aggrappandosi al suo braccio. "Sì" disse lui mentre iniziavano a uscire dal bagno. Gwen non esitò a farmi cadere mentre usciva. La situazione continuava a migliorare. Riuscii a superare il resto della giornata con pochi tormenti. Alcuni spintoni e cadute abituali che fecero nascere un nuovo livido sulla tibia, ma nient'altro. Mi rilassai leggermente e salii in soffitta. Non era molto, ma era mia e nessuno si preoccupava di salire qui, il che mi andava benissimo. Nell'angolo vicino a una finestra c'era un vecchio materasso con un paio di coperte che avevo raccattato. Avevo anche due cuscini. Un giorno, nella lavanderia, un altro lavoratore aveva portato un carrello gigante di cuscini che dovevano essere riciclati. Ne presi due pensando che fossero una perfetta opportunità per avere un paio di cuscini nuovi nella mia stanza. E scoprii che avevano un meraviglioso profumo. Non ho esattamente i sensi da lupo dato che il mio lupo mi ha praticamente abbandonata e comunque non mi sono mai trasformata. Ma ho un senso dell'olfatto più sviluppato del normale; i cuscini profumavano di foresta e quell'odore non mi bastava mai. Avevo anche uno specchio da terra con una grande crepa al centro. Era sufficiente però. Non che fossi abbastanza bella da preoccuparmi del mio aspetto. Lo usavo principalmente per cercare lividi e tagli che non riuscivo a vedere da sola. Di fronte allo specchio c'era un vecchio tavolo che era già qui quando ero arrivata. Aveva sei cassetti. Ne usavo un paio per tenere i miei vestiti, uno per le matite di ricambio e la carta che ero riuscita a trovare per scopi di studio, e un cassetto conteneva i miei risparmi. Si trovavano dentro una scatola. Li collezionavo da quando avevo 8 anni. Sarebbe stato il mio denaro di fuga una volta che mi sarei diplomata. Mi avrebbe aiutata almeno ad iniziare quando me ne sarei andata. Levai la maglietta, ora coperta di acqua sporca dei pavimenti, e controllai lo specchio. Sospirai davanti al mio riflesso. I miei capelli rossi erano opachi e piatti. Di solito ricadevano senza vita sulle mie spalle. La mia pelle era pallida e avevo occhiaie scure sotto gli occhi verdi spenti. A volte, i miei occhi sembravano quasi incavati nel mio viso. Sono sempre stata magra, ma sono anche molto bassa, cosa anormale per un lupo. Oltre a questo avevo i lividi, i tagli e le vecchie cicatrici e semplicemente non ero bella. Riuscivo a vedere l'inizio di un brutto livido proprio dove si trovava il mio coccige. Adesso sedermi sarebbe stato miserabile per tutta la settimana. Se il mio lupo fosse tornato, forse sarei riuscita a guarire un po' più velocemente. A volte mi sembrava che Dea Luna avesse semplicemente cambiato idea e avesse preso il mio lupo. Era stato nella mia testa per un breve periodo di tempo. Aspettavo che arrivasse la trasformazione, ma non successe mai. Dopo circa 2 mesi, smisi di cercare di far parlare il mio lupo interiore. Forse anche lei aveva sentito che ero una traditrice. Non sarebbe stata un'opinione impopolare. Ricordai il mio cornetto mangiato a metà di stamattina e iniziai a tastare disperatamente le mie tasche. Il cibo mi sarebbe stato utile. Non ero riuscita a tornare in cucina dopo pranzo per vedere se c'era del cibo avanzato e dopo cena non c'era più niente. Nei fine settimana sono sempre affamata perché ci sono più persone in giro ed è più difficile ottenere avanzi. Era ancora peggio quando la casa del branco aveva degli ospiti. Almeno a scuola potevo sempre mangiare il pranzo della mensa. Dopo aver cercato attentamente nelle tasche, mi resi conto di averlo perso durante una delle mie cadute di oggi. Sospirai strisciando fino al letto e nascondendo il viso nel mio cuscino profumato di foresta. Spero semplicemente di riuscire a mangiare qualcosa di più a colazione. Domani è un nuovo giorno. 3 mesi e altri 6 giorni...
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