XXXIV Stella stava accendendo l’ultima candela profumata, quando sentì suonare il campanello. La tranquillità che l’aveva accompagnata per tutta la giornata svanì. D’un tratto si trovò sballottata tra l’inquietudine e la voglia di riavvolgere il nastro. Con il cuore tremante, aprì la porta. Elia era lì, di fronte a lei, con una rosa rossa tra le mani. Meccanicamente lo salutò, lo fece entrare e mise la rosa in un vaso che poi avrebbe nascosto alla vista dei suoi genitori. Il profumo di fiori rossi e vaniglia che proveniva dalla sua stanza, si insinuò fino al soggiorno, appena ebbe aperto la porta. Elia si accorse della sua accoglienza poco calorosa e pensò di aver fatto uno sbaglio a presentarsi. Ma ormai era lì e decise che avrebbe aspettato i suoi tempi, a costo di passare la serata a

