Capitolo 48-2

1978 Words

«Eh, signore» riprese il conte, «siete dunque giunto al posto eminente che occupate senza aver mai fatta o incontrata qualche eccezione? E non esercitate mai il vostro sguardo, che pure avrebbe bisogno di molta finezza e sicurezza, ad indovinare con un sol colpo chi è caduto sotto questo sguardo? Un magistrato non dovrebbe essere, non dico il migliore applicatore della legge, non il più astuto interprete delle oscurità della cabala, ma uno specchio d'acciaio per provare i cuori, una pietra di paragone per scandagliare l'oro che in ciascun animo si trova sempre misto a qualche altra lega.» «Signore» disse Villefort, «voi mi confondete; non ho mai sentito parlare come voi.» «È che siete sempre rimasto chiuso nel cerchio delle convenzioni abituali, perché non avete mai osato innalzarvi con

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