«Tutto bene, amico?» domandò, nella voce una gentilezza che non gli avevo mai sentito prima. Ned non rispose, continuò imperterrito a fissare la tomba, il ritratto dello zio Ralph, in verità. La luce spenta del cielo che imbruniva stirava in un modo grottesco la sua ombra. Stavo per afferrarlo e trascinarlo via da lì, per quel giorno ne avevo avuto abbastanza di tutto, quando la voce crepitò alle nostre spalle, strappandomi un gemito disarticolato e un sussulto. Non ne ero certo, e di sicuro non mi sarei abbassato per controllare, ma credevo di essermene fatta almeno un goccio nei pantaloni. «I morti hanno bisogno di consolazione», alitò Henry. «L’eternità è una lunga attesa… la solitudine può guastare le cose.» Lo Storto incombeva su di noi come un salice maligno, ma era Ned che stava

