Chiamata nella notte2013, villa Scardi Distesa sul letto, Emma non dorme. Osserva la stanza che, in questi anni, ha imparato a considerare come la sua camera, con un inaspettato senso di rimpianto al pensiero di doverla lasciare. “L’animo umano è strano: ci affezioniamo alle cose quasi quanto alle persone” pensa. Indossa le scarpe di Prada color tortora, ma le sue preferite restano quelle rosse. “Chissà che fine avranno fatto”, si domanda. Erano proprio le scarpe che aveva quel giorno in cui era stata rapita e ipnotizzata. “Già, è andata proprio così” conclude. La sua testa non riesce a smettere di procedere con ogni genere di congettura: “Probabilmente Anna, nel preparare i bagagli, le ha tirate fuori per errore. Oppure la svista potrebbe non essere casuale ma un chiaro indizio che non s

