Domande2013, Milano L’ascensore sale con una lentezza esasperante. Finalmente una voce meccanica annuncia: «Terzo piano». “Non mi ricordavo che ci fosse l’avviso vocale nell’ascensore. Forse mi sono sbagliata. Ma, comunque, sarebbe una coincidenza troppo strana se Anna abitasse proprio qui” riflette, mentre le porte della cabina si aprono davanti a lei. Il pianerottolo è buio. Emma esita qualche istante, poi esce e preme l’interruttore delle luci. “Mi sembra proprio il disimpegno di quella sera. Quattro appartamenti, quattro porte di legno scuro” considera con attenzione mentre si accinge a leggere i campanelli. «Vinciguerra, Crespi… Verdi. Maledizione, è proprio qui». Accosta l’orecchio alla porta. Dall’interno non proviene alcun rumore. Senza riflettere bussa con mano leggera. I colpi

