Le prove andarono avanti con una certa facilità per tutti. Per tutti, meno uno: il batterista, esecutore modesto, ma almeno preciso e attento. Dal lato fisico non era certo quello che si potrebbe definire un adone: possedeva due orecchie talmente a sventola da essere soprannominato Veliero, un occhio decisamente strabico e una gamba notevolmente più corta dell’altra. A parte il fatto che quando era seduto davanti al suo strumento questi difetti, con la complicità della penombra del teatro, erano quasi del tutto irrilevabili, nessuno si sarebbe mai permesso di mettere in relazione quelle deficienze fisiche con la sua scarsa resa professionale. Nessuno, salvo il nuovo direttore d’orchestra, il quale, colto da un’antipatia evidentemente istintiva, non perdeva occasione per riprenderlo e per d

