13.

1815 Words

13.Sfreccio con la Vespa verso il centro, come meta l’ospedale dove sono stato ricoverato. Ho una sola speranza per quanto flebile di rintracciare Ahmed, il ragazzo che era in stanza con me e Roveri. Entro in Pronto Soccorso. C’è di nuovo di turno l’infermiere ecuadoriano della volta scorsa. A vederlo provo ancora il senso di nausea che mi aveva accompagnato nell’ultima occasione. Ma non è di certo colpa sua. È la domanda che sto per porgli. Lui mi viene incontro e mi sorride. “Come sta? Va meglio?” Annuisco e sorrido. Mi tocco la pancia. “Guardi qui. Un sacco di chili in meno, vita sana e un po’ di riposo.” E una voglia senza precedenti di uno stinco glassato alla birra ed al miele, aggiungerei. Basta convenevoli. Meglio andare al punto. “C’è la dottoressa Martini?” Annuisce e mi

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