Viale delle Ginestre
Viale delle Ginestre si trova nella periferia di una città di provincia come ce ne sono tante in Italia.
Il quartiere che attraversa è tranquillo, perciò la quiete è qualcosa che si respira praticamente con l’aria. Le case si susseguono da entrambi i lati separate da giardini che in primavera si riempiono di fiori di tutti i colori e le specie, eccettuate però le ginestre di cui, posso garantirvi, non vi è traccia.
Al numero 31, all’interno di una palazzina di quattro appartamenti, abita il nostro uomo: si chiama John Rampini, ha trentacinque anni e di mestiere fa il cronista per una testata regionale di una certa importanza.
Ogni storia che si rispetti dovrebbe cominciare proprio così, col nome del protagonista, perché un nome non è soltanto una parola, ma un elemento essenziale della vita di ciascuno di noi: qualcosa che ci definisce, attribuendoci una personalità, un percorso di vita e ovviamente anche un preciso destino. E il suo è di quelli che non si dimenticano.
Come semplice narratore, mi sarà impossibile intervenire con giudizi o considerazioni personali, perciò lasciate che lo faccia adesso attraverso le parole dello scrittore Oscar Wilde, che ha detto: “Bene e male, peccato e innocenza attraversano il mondo tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità è come accecarsi per camminare con maggior sicurezza in una landa disseminata di burroni e precipizi.”
Ma adesso chiudiamo il discorso: è tempo di entrare nel vivo e raccontarvi ciò che accadde a un uomo di nome John Rampini, che abitava in un’anonima città di provincia al numero 31 di Viale delle Ginestre, aveva trentacinque anni e di mestiere faceva il cronista.