Capitolo 3: Il Risveglio della Passione

1523 Words
Le parole di Fabio rimasero sospese nell'aria carica di magia, mentre il Codex Umbrarum pulsava di una luce sempre più intensa. Antonio lo fissò per un lungo momento, i suoi occhi scuri che sembravano cercare conferma in quelli verdi del professore. Poi, con un movimento fluido e deciso, chiuse la distanza tra loro. "Fabio," sussurrò, pronunciando il suo nome per la prima volta, e fu come un incantesimo che ruppe ogni ultima barriera. Le loro labbra si incontrarono in un bacio che fu tutto tranne che dolce. Era fame, disperazione, anni di solitudine che esplodevano in un momento di pura passione. Fabio gemette contro la bocca di Antonio, le mani che si aggrappavano alla sua camicia di seta mentre il mondo intorno a loro sembrava dissolversi. Il Codex reagì immediatamente alla loro unione. Le pagine iniziarono a voltarsi da sole con un fruscio che riempì la stanza, mentre i simboli antichi brillavano di luce dorata. Tutti i libri sugli scaffali sembravano vibrare in risonanza, come se l'intera libreria stesse trattenendo il respiro. "Cosa sta succedendo?" chiese Fabio contro le labbra di Antonio, mentre sentiva l'energia soprannaturale crescere intorno a loro come un'onda di marea. "I libri," ansimò Antonio, spingendo Fabio contro lo scaffale più vicino, "stanno assorbendo la nostra passione. Si nutrono di emozioni intense, di desideri profondi." Le sue mani scivolarono lungo i fianchi di Fabio, stringendolo più vicino. "Più li alimentiamo, più forte diventa la magia." Fabio si inarcò contro di lui, ogni fibra del suo essere che vibrava di desiderio e di un'energia che non aveva mai sperimentato prima. "Allora nutriamoli," disse con voce roca, sorprendendo sé stesso con la sua audacia. Antonio sorrise contro il suo collo, le labbra che trovarono il punto sensibile appena sotto l'orecchio. "Siete magnifico," mormorò, la voce tremula di desiderio. "Come un incantesimo fatto carne." Le loro mani si mossero con urgenza disperata, esplorando, scoprendo. Antonio slacciò la camicia di Fabio con dita che tremavano di anticipazione, mentre il professore si perdeva nella sensazione delle labbra esperte che tracciavano un sentiero di fuoco lungo la sua gola. "Antonio, io..." Fabio si fermò, improvvisamente sopraffatto dall'intensità di quello che stava provando. "Non ho mai... con un uomo..." Antonio si fermò, sollevando la testa per guardarlo negli occhi. C'era tenerezza in quello sguardo, mescolata al desiderio bruciante. "Volete fermarvi?" chiese dolcemente, anche se il suo corpo tremava per lo sforzo di controllarsi. "No," disse Fabio senza esitazione. "Voglio tutto. Voglio voi. Solo... guidatemi." Qualcosa si accese negli occhi di Antonio, un mix di tenerezza protettiva e passione primitiva. "Con ogni fibra del mio essere," promise, sigillando la promessa con un bacio che fu più dolce ma non meno intenso del primo. Si spogliarono lentamente, ogni capo che cadeva sul pavimento di pietra antica accompagnato dal sussurro crescente dei libri intorno a loro. La luce violacea delle candele danzava sui loro corpi, creando ombre che si intrecciavano come amanti sulla parete. Antonio era bello da togliere il fiato: la pelle pallida sembrava luminescente nella luce magica, i muscoli definiti ma eleganti, ogni linea del suo corpo che parlava di grazia felina e forza nascosta. Fabio non riusciva a smettere di guardarlo, di toccare, di assaporare la perfezione che aveva davanti. "Siete incredibile," sussurrò Antonio, le mani che esploravano reverenti il corpo di Fabio. "Come se foste stato creato apposta per me." Fabio gemette quando le dita esperte trovarono i suoi capezzoli, giocando con loro fino a farli indurire sotto l'attenzione devota. "Antonio, vi prego..." "Cosa volete, amore mio?" chiese Antonio, la voce vellutata che vibrava di promesse sensuali. "Ditemi cosa desiderate." "Voi," ansimò Fabio. "Ovunque. In ogni modo. Voglio sentirvi dentro di me, voglio appartenere a voi completamente." Gli occhi di Antonio si scurirono ulteriormente, se possibile. Con movimenti fluidi, guidò Fabio verso un'antica scrivania di ebano che si trovava al centro della stanza, spazzando via pergamene e calamai con un gesto sicuro. La superficie di legno scuro era perfettamente liscia, lucida come uno specchio nero. "Qui," disse Antonio, aiutando Fabio a sdraiarsi sulla scrivania. "Tra questi libri antichi, circondati dalla magia che avete sempre cercato." Fabio si distese sulla superficie fredda, che contrastava deliziosamente con il calore che bruciava nelle sue vene. Antonio si chinò su di lui, le labbra che iniziarono un viaggio tortuoso lungo il suo corpo, fermandosi a venerare ogni centimetro di pelle con una devozione che sembrava quasi religiosa. "Così bello," mormorava Antonio tra un bacio e l'altro. "Così perfetto. Come se foste stato creato per giacere tra questi tomi magici, per essere adorato in questo tempio di conoscenza proibita." Le sue labbra scivolarono sempre più in basso, fino a quando Fabio non si inarcò dalla scrivania con un grido di piacere puro. Antonio lo stava venerando con la bocca, con una maestria che parlava di esperienza e di un desiderio profondo di dare piacere. "Antonio!" gemette Fabio, le mani che si aggrappavano ai bordi della scrivania mentre onde di sensazioni lo attraversavano. I libri intorno a loro sembravano cantare, un coro silenzioso di approvazione che riempiva l'aria di magia tangibile. Antonio si sollevò, il viso che brillava di soddisfazione nel vedere Fabio completamente abbandonato al piacere. "Siete pronto per me, amore?" chiese, la voce roca di desiderio contenuto. Fabio annuì, incapace di formare parole. Antonio aprì un cassetto della scrivania, estraendo un piccolo flacone di olio che sembrava brillare di luce propria. "Anche questo è magico?" chiese Fabio con un sorriso tremulo. "Tutto in questa stanza è intriso di magia," rispose Antonio, versando l'olio sulle sue dita. "Ma la magia più potente siete voi, quello che mi fate provare." Lo preparò con una tenerezza infinita, le dita esperte che lo aprirono lentamente, dolcemente, fino a quando Fabio non fu completamente pronto per riceverlo. Ogni tocco era preciso, studiato per dare piacere e non dolore, fino a quando il professore non si contorse sulla scrivania, implorando di più. "Adesso," sussurrò Fabio. "Vi prego, Antonio. Prendete tutto di me." Antonio si posizionò tra le sue gambe, gli occhi che non lasciarono mai i suoi mentre iniziava a penetrarlo lentamente, dolcemente, con una reverenza che tolse il respiro a Fabio. L'unione fu perfetta, come se i loro corpi fossero stati progettati per incastrarsi in quel modo. "Mio Dio," gemette Fabio, la testa che si rovesciò all'indietro mentre si abituava alla sensazione di essere completamente riempito, posseduto, amato. "È.… è incredibile." "Siete incredibile," corresse Antonio, iniziando a muoversi con movimenti lenti e profondi che facevano vedere le stelle a Fabio. "Così perfetto, così mio." Si mossero insieme in un ritmo antico quanto il tempo, i loro corpi che si fondevano in una danza di passione e magia. I libri intorno a loro pulsavano in sincronia con i loro battiti cardiaci, le candele che si accendevano e si spegnevano seguendo l'intensità del loro piacere. "Antonio," gemette Fabio quando il ritmo si fece più intenso, più urgente. "Sento... sento qualcosa cambiare in me." "Lo so," ansimò Antonio, una mano che si chiuse attorno al membro di Fabio, accarezzandolo in perfetta sincronia con i suoi movimenti. "I libri vi stanno accettando, vi stanno trasformando. State diventando parte di questo posto, parte di me." L'orgasmo li raggiunse insieme, un'esplosione di piacere così intensa che sembrò echeggiare attraverso ogni libro, ogni pagina, ogni parola antica custodita in quella stanza magica. Fabio gridò il nome di Antonio mentre si lasciava andare completamente, sentendo qualcosa di fondamentale cambiare dentro di lui. Il Codex Umbrarum esplose in una luce dorata accecante, le sue pagine che si voltarono freneticamente prima di fermarsi su una pagina specifica. I simboli su quella pagina brillarono per un momento, poi si riorganizzarono, formando due figure intrecciate circondate da rune di potere e protezione. Fabio collassò contro il petto di Antonio, entrambi ansimanti e tremuli per l'intensità di quello che avevano appena condiviso. "Cosa è successo?" chiese, notando che l'energia nella stanza era cambiata, era diventata più calda, più accogliente, come se la libreria stessa li avesse accettati come una coppia. Antonio rise dolcemente, le dita che disegnavano cerchi pigri sulla schiena sudata di Fabio. "Abbiamo risvegliato qualcosa che dormiva da secoli. E credo... credo che abbiamo trovato qualcosa che entrambi stavamo cercando senza saperlo." Fabio si sollevò per guardarlo negli occhi, vedendo in essi una vulnerabilità e una tenerezza che contrastava con la passione selvaggia di poco prima. "Cosa stavate cercando?" "Qualcuno che potesse comprendere," disse Antonio semplicemente. "Qualcuno che potesse amare questo posto quanto lo amo io. Qualcuno che potesse amarmi nonostante i segreti che custodisco." "E li amate?" chiese Fabio. "I segreti che custodite?" Antonio sorrise, chinandosi per un bacio dolce e lento. "Ora che ci siete voi a condividerli con me, sì. Li amo profondamente." Mentre si rivestivano nella luce dorata che continuava a emanare dal Codex, Fabio si rese conto che la sua vita era cambiata in modo irrevocabile. Non era più solo un professore in cerca di testi antichi: era diventato parte di qualcosa di più grande, di più magico. Era diventato l'amante del custode dei segreti più profondi dell'umanità. E mentre Antonio lo prendeva per mano per guidarlo fuori dalla sezione riservata, Fabio sapeva che il suo vero viaggio era appena iniziato.
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