L'autunno era arrivato su Bologna, tingendo le foglie di rosso e oro, quando la tranquillità della libreria venne nuovamente turbata. Fabio stava catalogando alcuni testi recentemente acquisiti quando sentì l'energia familiare cambiare, diventare tesa e inquieta. I libri iniziarono a sussurrare più forte del solito, e alcune candele si spensero spontaneamente.
"Antonio," chiamò, la voce carica di preoccupazione. "C'è qualcosa che non va."
Antonio emerse dalle profondità della libreria, il viso serio. Nei mesi trascorsi insieme, Fabio aveva imparato a leggere ogni sfumatura delle sue espressioni, e quella sera vedeva una tensione che non aveva mai notato prima.
"Lo sento anch'io," disse Antonio, avvicinandosi per prendergli la mano. "Qualcuno di molto potente si sta avvicinando. I libri sono agitati."
Come per confermare le sue parole, il Codex Umbrarum si aprì spontaneamente, le sue pagine che si voltarono freneticamente fino a fermarsi su un'illustrazione inquietante: una figura incappucciata circondata da simboli di potere, con occhi che brillavano di fuoco nero.
"Chi è?" chiese Fabio, stringendo istintivamente la mano di Antonio.
"Qualcuno che credevo morto da molto tempo," rispose Antonio, la voce carica di vecchi timori. "Morgana Blackthorne. È stata l'ultima persona che ha tentato di rubare i segreti della nostra libreria, cinquant'anni fa. Mio padre riuscì a scacciarla, ma a costo della propria vita."
Prima che Fabio potesse rispondere, la campanella della porta suonò con un tintinnio che riecheggiò innaturalmente attraverso tutta la libreria. Ma nessuno era entrato: la porta rimaneva chiusa, sigillata dalle protezioni magiche.
"È qui," sussurrò Antonio. "Ma non può entrare senza essere invitata. Le protezioni tengono ancora."
Un riso cristallino e freddo riempì l'aria, apparentemente proveniente da ogni direzione contemporaneamente. Poi, dalle ombre tra gli scaffali, si materializzò una figura che tolse il respiro a entrambi gli uomini.
Era una donna di straordinaria bellezza, con capelli corvini che le cadevano come seta fino alla vita e occhi di un verde così intenso da sembrare innaturale. Indossava un abito nero che sembrava fatto di ombra liquida, e quando si muoveva, l'aria intorno a lei ondeggiava come se fosse sott'acqua.
"Caro Antonio," disse con voce melodiosa che nascondeva una minaccia letale. "È passato così tanto tempo. Vedo che hai finalmente trovato qualcuno con cui condividere i tuoi piccoli segreti."
Antonio si mise istintivamente davanti a Fabio, il corpo teso e pronto al combattimento. "Come sei entrata qui, Morgana? Le protezioni dovrebbero tenerti fuori."
La donna sorrise, un sorriso che non raggiungeva quegli occhi gelidi. "Oh, mio caro ragazzo. Cinquant'anni sono un tempo molto lungo per studiare nuovi modi di aggirare vecchie protezioni. E tu..." Il suo sguardo si spostò su Fabio con un interesse predatorio. "Tu devi essere il nuovo giocattolino di Antonio. Che delizioso."
"Non osare," ringhiò Antonio, l'energia magica che iniziava a crepitare intorno a lui come elettricità visibile.
"Calma, bambino," ridacchiò Morgana. "Non sono qui per il tuo bell'amante. Sono qui per quello che mi spetta di diritto. I libri che tuo padre mi ha negato."
Fabio sentì la rabbia montare dentro di lui. La presunzione di quella donna, il modo in cui guardava Antonio come se fosse ancora il ragazzo terrorizzato che aveva conosciuto decenni prima, lo fece infuriare. I simboli dorati sulla sua pelle iniziarono a brillare, e i libri intorno a loro risposero alla sua emozione, iniziando a vibrare sui loro scaffali.
"I libri non appartengono a nessuno," disse Fabio, sorprendendo tutti con la fermezza della sua voce. "Sono custoditi, non posseduti."
Morgana lo guardò con interesse rinnovato. "Oh, ma guarda. Il piccolo professore ha trovato il coraggio di parlare. E i libri rispondono a te, vedo." I suoi occhi brillarono di avidità. "Interessante. Molto interessante."
"Fabio, non..." iniziò Antonio, ma fu interrotto da un gesto della donna.
"Silenzio, ragazzino," sibilò Morgana, e improvvisamente la voce di Antonio si spense, anche se le sue labbra continuavano a muoversi disperatamente.
La rabbia di Fabio esplose come un vulcano. L'energia magica che aveva imparato a controllare nelle settimane precedenti eruppe da lui in ondate tangibili, facendo tremare l'intera libreria. I libri iniziarono a volare dagli scaffali, non in modo casuale come con il visitatore precedente, ma con precisione letale, dirigendosi verso Morgana come proiettili magici.
La donna ridacchiò, deflettendo i libri con gesti casuali delle mani. "Impressionante, ma grezzo. Non hai avuto abbastanza tempo per imparare a controllarti veramente." Alzò una mano, e Fabio si sentì improvvisamente paralizzato, incapace di muoversi o parlare.
"Ecco," disse Morgana con soddisfazione. "Molto meglio. Ora possiamo avere una conversazione civile."
Ma aveva sottovalutato il legame tra i due custodi. Nel momento in cui Fabio fu paralizzato, Antonio sentì la sua disperazione come se fosse la propria. L'amore che li univa, intensificato dalla magia dei libri, si trasformò in una forza più potente di qualsiasi incantesimo individuale.
Antonio ruppe il silenzio magico con un grido che sembrò scuotere le fondamenta della libreria. "Non toccare il mio amore!"
L'energia che esplose da lui era pura, antica, alimentata da quattordici generazioni di custodi Rossi e dal potere dell'amore vero. Morgana fu scagliata indietro, il suo controllo su Fabio che si spezzò immediatamente.
"Insieme," gridò Antonio, tendendo la mano verso Fabio. "Il nostro potere combinato!"
Fabio afferrò la mano offerta, e nel momento in cui le loro dita si toccarono, l'energia magica raddoppiò, triplicò, divenne qualcosa di completamente nuovo. I simboli dorati sui loro corpi brillarono come stelle, e i libri intorno a loro iniziarono a cantare in coro, le loro voci antiche che si unirono in un'armonia di potere protettivo.
Morgana si rialzò faticosamente, il viso contorto dalla rabbia e dalla sorpresa. "Impossibile. Due custodi non possono condividere il potere. È contro le leggi della magia."
"Le leggi cambiano," disse Fabio, la sua voce che risuonava di autorità appena scoperta. "L'amore ha il suo potere, e noi siamo uniti non solo dalla passione, ma dalla dedizione condivisa a questi testi sacri."
La donna tentò un ultimo attacco disperato, scagliando contro di loro un incantesimo di morte che si manifestò come ombre nere voraci. Ma l'amore e la magia combinata di Antonio e Fabio crearono uno scudo di luce dorata che non solo respinse l'attacco, ma lo rifletté indietro con forza raddoppiata.
Morgana urlò mentre le sue stesse ombre la avvolgevano, trascinandola in una dimensione di esilio da cui non sarebbe mai più riuscita a fuggire. Le sue ultime parole furono un maleficio che si perse nel vento magico che si portò via la sua forma.
Quando il silenzio tornò nella libreria, Antonio e Fabio rimasero in piedi al centro della devastazione, ancora tenendosi per mano, i loro corpi che tremavano per lo sforzo e l'adrenalina. I libri iniziarono lentamente a rimettersi al loro posto, come se nulla fosse accaduto.
"È finita?" chiese Fabio, appoggiandosi contro il petto di Antonio.
"È finita," confermò Antonio, stringendolo disperatamente. "Mio Dio, Fabio, quando ti ha paralizzato ho pensato di perderti. Non riesco nemmeno a immaginare cosa farei senza di te."
"Non dovrai mai scoprirlo," sussurrò Fabio, sollevando il viso per guardarlo negli occhi. "Siamo più forti insieme. L'hai sentito anche tu, vero? Il nostro potere che si moltiplicava quando ci siamo toccati?"
Antonio annuì, gli occhi che brillavano di meraviglia e amore. "È qualcosa che non avevo mai sentito prima. Come se i libri stessi stessero benedicendo la nostra unione, dandoci forza attraverso il nostro amore."
Si baciarono tra le rovine della battaglia, un bacio disperato e pieno di gratitudine per essere ancora vivi, ancora insieme. Ma presto la disperazione si trasformò in qualcosa di più caldo, più urgente. L'adrenalina del combattimento, la paura di perdere l'altro, la gioia di essere sopravvissuti si mescolarono in un desiderio che li consumò entrambi.
"Ho bisogno di te," gemette Antonio contro le labbra di Fabio. "Adesso. Qui. Ho bisogno di sentire che sei vivo, che sei mio."
"Prendimi," sussurrò Fabio, le mani che tiravano freneticamente la camicia di Antonio. "Qui, tra i libri che abbiamo protetto insieme. Fammi sentire che apparteniamo l'uno all'altro."
Si spogliarono con movimenti urgenti, i loro vestiti che si mescolarono a pergamene cadute e candele rovesciate. Antonio spinse Fabio contro la scrivania di ebano dove tutto era iniziato, i loro corpi che si muovevano con una passione intensificata dal pericolo appena scampato.
"Sei tutto per me," sussurrava Antonio mentre lo preparava con dita tremule di desiderio. "La mia vita, la mia anima, la mia magia. Senza di te non sono niente."
"E tu sei la mia salvezza," rispose Fabio, inarcandosi sotto le sue carezze. "Mi hai dato uno scopo, un amore, una casa. Sei la mia eternità."
Quando si unirono, fu con una passione che sembrava alimentata dalla magia stessa della libreria. I libri intorno a loro brillarono dolcemente, come se stessero benedicendo la loro unione, celebrando la vittoria dei loro custodi. Ogni movimento, ogni gemito, ogni sussurro d'amore sembrava riecheggiare attraverso le pagine antiche, diventando parte della loro storia immortale.
"Ti amo," gridò Fabio mentre raggiungevano l'estasi insieme, il piacere che li attraversò come un fulmine di pura magia. "Ti amo oltre la vita, oltre la morte, oltre il tempo stesso."
"E io adoro te," rispose Antonio, collassando sul suo petto mentre le onde di piacere li attraversavano ancora. "Per tutte le vite che vivremo insieme, per tutta l'eternità che ci attende."
Mentre giacevano abbracciati tra i detriti della battaglia, i loro corpi ancora uniti, Fabio si rese conto che qualcosa era cambiato definitivamente nel loro legame. Non erano più solo amanti che condividevano una passione per i libri magici. Erano diventati qualcosa di nuovo, di più potente: due anime unite che avevano trasformato il loro amore in una forza magica capace di proteggere non solo la libreria, ma l'equilibrio stesso tra il mondo magico e quello ordinario.
"Cosa siamo diventati?" chiese dolcemente, le dita che tracciavano i simboli dorati sul petto di Antonio, che ora brillavano in perfetta sincronia con i suoi.
"I primi," rispose Antonio, un sorriso di meraviglia sul volto. "I primi custodi gemelli nella storia della libreria. I libri non hanno mai benedetto una coppia prima d'ora. Siamo qualcosa di completamente nuovo."
Quella notte, mentre facevano l'amore ancora e ancora con una tenerezza e una passione che sembrava rinnovarsi ad ogni tocco, entrambi sentirono che il loro destino si era definitivamente compiuto. Non erano più solo Antonio e Fabio. Erano diventati i Custodi, uniti per l'eternità dal loro amore e dalla loro dedizione ai segreti che proteggevano.
E i libri, testimoni silenziosi della loro trasformazione, sussurravano approvazione nelle lingue antiche, benedicendo l'unione che avrebbe protetto i loro segreti per le generazioni a venire.