Da quando, dieci anni prima, Septimus Small le era mancato, ella non era mai stata amata, e ora che c’era qualcosa che non chiedeva se non di amarla, ecco che gliela volevano prendere. Sedette sul letto, sempre tenendo in braccio il cane, mentre, giù in salotto, stavano certo complottando sul modo di mandare Pommy al commissariato, o di metterlo sui giornali! Poi, avvedendosi che aveva parecchi peli bianchi indosso, depose a terra il cane. Esso scodinzolava, fiutando qua e là, finché giunse al lavabo, dove si fermò, guardandola e ansando. Che cosa voleva dunque? Pensieri selvaggi passarono per il capo di zia Juley, fino a che il cane non si rizzò sulle zampe posteriori e lambì l’aria. Dio mio, aveva sete! Noncurante delle delicatezze dell’esistenza, zia Juley sollevò la brocca e la depose
