Capitolo XXII Sirdar Il prigioniero, l'unico forse che era sfuggito a quel sanguinoso combattimento, non essendosi piú veduti tornare a galla i tre che si erano gettati nella laguna, era un bel giovane di forme quasi erculee, dai lineamenti piuttosto fini che potevano indicare un discendente delle alte caste, quantunque la sua pelle fosse quasi oscura come quella dei molanghi. Sentendosi legare, aveva detto a Tremal-Naik che lo minacciava ancora coll'ascia bagnata nel sangue del vecchio pilota: - Uccidimi pure: io non ho paura della morte. Abbiamo perduto: è giusto che pigli anch'io la mia parte. Poi, dopo d'aver tentato inutilmente di spezzare i legami che gli stringevano le braccia e le gambe, si era steso sulla tolda senza piú nulla aggiungere, né manifestare alcuna apprensione p

