I giorni che seguirono quella prima notte di passione trasformarono Marco in un uomo che non riconosceva più. Il mondo esterno iniziò a sfumare come un ricordo lontano, mentre la sua realtà si restringeva sempre di più alle mura di Villa Monterosa e alla presenza costante di Alessandro. Marco smise di rispondere alle chiamate dei suoi amici di Roma. Il telefono squillava insistentemente, ma lui lo guardava con fastidio, come se quei suoni fossero intrusioni moleste in un santuario sacro. Che importanza potevano avere le preoccupazioni dei vivi quando aveva scoperto un amore che trascendeva la morte stessa? "Chi era?" chiese Alessandro una mattina, materializzandosi alle spalle di Marco mentre questi guardava il telefono che aveva appena smesso di suonare. "Luca, il mio migliore amico,"

