NUOVO COLLEGA

1186 Words
Il “Kitten” in questi giorni è invaso da giovani in tenuta rockettara. Da quello che ho sentito c’è un raduno di patiti del Rock che durerà altri tre giorni. Per fortuna Aaron ha mantenuto la promessa e c’è una nuova collega, Lara, che sostituisce Adrian. Ma nonostante questo i turni sembrano infiniti. Questi rockers sembra non dormano mai. Ormai sono quattro giorni che il locale rimane aperto 24 ore su 24. Forse è meglio così. Sono troppo stanca per pensare a quello che è successo con Reece, e lui sembra sparito nel nulla. Non che abbia controllato ovviamente. Quando arrivo al mio appartamento mi limito ad entrare senza guardarmi intorno, per poi crollare dal sonno sul divano. La mattina dopo averlo cacciato di casa ho fatto cambiare subito la serratura. Non so come ha fatto ad entrare ma non voglio altre sorprese. Dopo aver pianto quasi tutta la notte per la delusione, non è rimasta che la rabbia. Verso di lui, per avermi trattato come gli altri, ma anche verso me stessa, per essermi illusa che lui fosse diverso. “Zara! Sono pronti I drink per il sei e l’otto?” La voce stridula di Lara per fortuna interrompe i miei pensieri. È una collega capace, oltre ad essere una stupenda ragazza, ma la sua voce a volte mi innervosisce. “Certo! Eccoli. Anche il due e il tre sono pronti.” Mi volto e appoggio i bicchieri nel vassoio. Sto preparando l’ennesimo Jack e cola quando la voce del mio capo mi interrompe. “Zara, vieni qua per favore.” Mi volto pronta a ribattere che non ho tempo ma mi blocco. Di fianco al mio capo in tutta la sua bellezza c’è Reece che mi fissa serio. Cosa diavolo ci fa qui? E perché sembra più bello dell’ultima volta che l’ho visto? Aaron si avvicina e mi appoggia un braccio sulle spalle, voltandosi verso Reece. “Lei è Zara. la nostra migliore barista.” Lo sguardo di Reece va al braccio del mio capo e mi sembra di vedere la sua mascella contrarsi. Quando i suoi occhi si spostano nei miei rivivo il litigio dell’ultima volta. “Zara lui è Reece il nuovo barista. Ti darà una mano in questi giorni infernali.” Le parole di Aaron sono come una doccia fredda. Guardo il mio vicino e non riesco a nascondere la rabbia. Cosa accidenti crede di fare? Apro la bocca per ribattere che non ho intenzione di lavorare con lui, ma la voce di Lara mi interrompe. “Ciao Reece! Io sono Lara!” Sbaglio o la sua voce non è più stridula? Sembra quasi…sensuale? Guardo la rossa avvicinarsi lentamente al nuovo barista e porgergli la mano. Li fisso mentre si presentano e si sorridono. Continuo a fissarli mentre ridono e flirtano. Chiudo gli occhi e mi immagino i prossimi giorni al lavoro mentre loro si frequentano davanti a me. Non credo di potercela fare. Mi volto verso il mio capo e lo prego con gli occhi “ Visto che c’è lui, posso prendermi una pausa?” Aaron mi guarda ed annuisce. “Certamente. Fai pure…” Non lo lascio neppure finire che sono già nel retro e poi nel vicolo. Prendo dei respiri profondi cercando di calmarmi. È questo quello che mi aspetta? Vederlo tutti i giorni flirtare con qualcun’altra? Mentre mi accendo una sigaretta rivedo Reece e Lara sorridersi e flirtare. Sospiro e mi rendo conto che quei due insieme sono perfetti. Non so perché Reece tra tutti i locali sia venuto a lavorare proprio qui. Forse lo ha fatto apposta per tormentarmi o forse è una coincidenza. O forse… lo ha fatto per avere una possibilità con Lara… A questo pensiero il mio petto ha un sussulto. Sono perfetti insieme. Continuo a ripetermelo come un mantra mentre rientro nel locale forzando le mie labbra a sorridere. Sono perfetti insieme. Me lo ripeto di nuovo mentre ricomincio a preparare i drink ignorando il nuovo collega di fianco a me. Lara è perfetta per lui. Ed ecco la verità che fa male. Sono io quella sbagliata. Io sono quella con mille problemi che non riesce ad avere un rapporto normale con nessuno. Gli occhi mi pizzicano ma mi trattengo. Non piangere! Nessuno si merita le tue lacrime! “Stai bene?” La sua voce mi arriva come un sussurro. Sussulto alla sua vicinanza. Ero troppo presa dai miei pensieri e non mi sono accorta che si è avvicinato. È chinato dietro di me con le braccia appoggiate sul bancone che mi bloccano contro di lui. Deglutisco e prendo un respiro per calmarmi. “Sto benissimo.” Cerco di spostarmi ma lui non si muove. Anzi mi spinge con il suo corpo verso il bancone. Mi guardo intorno e vedo la gente ridacchiare. “Levati, non riesco a lavorare!” Sibilo. Adesso inizio ad arrabbiarmi. Cosa vuole ancora da me? Non gli è bastato quello che mi ha fatto? Vuole ridicolizzarmi davanti a tutti? E poi non gli interessava Lara? Lara! Dov’è Lara? Il mio sguardo corre per il locale in cerca della rossa. Quando la vedo fissarci in cagnesco mi riscuoto. Lei è perfetta. Mi ripeto nuovamente. Zara, fai qualcosa! Allungo una mano dietro di me e la faccio scorrere lungo la sua coscia. Quando arrivo al suo inguine lo accarezzo e poi stringo la presa. “Se non ti allontani subito non sarai in grado di scopare per un bel pezzo!” Ringhio stringendo sempre di più. Lo sento sussultare ma non si muove. Anzi sento la sua erezione diventare dura nella mia mano. Cosa gli prende? “Gattina…” mi sussurra roco all’orecchio “Se non levi la mano non rispondo di me!” Cosa? Come scottata stacco immediatamente la mano. Alzo il braccio e con una gomitata lo allontano finalmente da me. Mi volto e lo fisso furiosa. “Non toccarmi mai più!” Gli sibilo contro. Lui alza le mani e mi sorride “Io non ti ho toccata… sei tu che mi hai palpeggiato il cazzo, gattina!” Apro la bocca basita. Non lo ha detto di fronte a tutti vero? Lara spunta di fianco a noi. “Cos’ha fatto Zara?” Mi fissa furiosa. Non ci posso credere. Come sono finita in questa situazione? È ridicolo. Inizio a ridere per l’assurdità di tutto questo. “Lara, scusami!” Rispondo alla rossa tra una risata e l’altra. “Non preoccuparti di me!” alzo la voce in modo che tutti mi sentano “Abbiamo già scopato io e lui!” Alzo lo sguardo su Reece “Sei stato bravissimo tesoro… ma non intendo ripetere l’esperienza…” Poi rivolgendomi alla rossa le faccio l’occhiolino “Sai … ha un pearcing proprio lì” indico con lo sguardo l’inguine del moro e sogghigno “È da provare!” Sorrido e mi volto lasciandoli basiti al bancone. Mancano cinque minuti alla fine del mio turno. Ma non mi importa. Non rimarrò ancora qui a farmi prendere in giro da quello stronzo. Prendo la mia borsa dallo spogliatoio ed esco velocemente dal retro, tirando un respiro di sollievo.

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