Parlando di quei ricordi, ad Anna tornò in mente quanto Lorenzo, allora, si fosse arrabbiato. Eppure, alla fine, non aveva saputo opporsi a loro due. Chi lo conosceva bene sapeva quanto fosse grave la sua ossessione per l’ordine: il fatto che avesse permesso loro di dormire nella sua stanza era già la dimostrazione di quanto le coccolasse. Ripensarci adesso era come rivedere un sogno lontano. Anna rimase a fissare a lungo il lampadario di cristallo appeso al soffitto, poi si voltò verso Alessia. — “Tu una volta mi dicesti che Lorenzo era innamorato di me. Ma come l’hai capito?” — “Non ti sei mai accorta che con te si comporta diversamente che con noi altri?” ribatté Alessia. Anna corrugò la fronte. — “Diversamente… in che senso?” — “Pensa solo a quello che ho raccontato poco fa. Lo

