IX Dopo Papetti e Casali c’èun altro sorriso sollecitato dalla vita dei porcari, soprattutto sul volto di Gilda. È degno di essere raccontato. È un sorriso tenue, forse anche un po’ amaro, ma non c’èdubbio che ci abbia reso tutti più ricchi. Il veterinario era una persona con tinte scure e pensieri inafferrabili, non certo luminosa e cordiale come Papetti-Tyrone, ma piena di fascino e raffinatezza. Veniva a casa del capo raramente e, se veniva, era quasi sempre segno di guai, l’afta epizootica per esempio, una malattia epidemica che si abbatteva misteriosamente sui maiali facendone strage. Ne sentivo parlare come di una peste invincibile e ogni volta temevo che potesse distruggere completamente il lavoro della società di mio padre. In questi casi il veterinario doveva controllare ogni ma

