Il sole filtra attraverso le tende, riscaldando la stanza e avvertendomi dell’arrivo del mattino. Mi volto e mi stiracchio, ma il letto è vuoto. Mi viene subito la nausea ma faccio un respiro profondo. Provo a convincermi che potrebbe essere in bagno o in cucina, eppure le vecchie abitudini sono dure a morire e il disprezzo verso me stessa si fa sentire subito. Come ho potuto permettergli di rifarmi una cosa del genere? In casa mia e nel mio letto. Frustrata, prendo il cuscino su cui ha dormito e lo abbraccio. Ha il suo odore e voglio circondarmene ancora per un po’ prima di accettare di essere stata presa in giro un’altra volta. Mentre lo avvicino e lo abbraccio come se fosse un essere umano, mi accorgo che c’è un foglietto di carta sul letto. Al posto di Jay. Lo prendo e capisco che

