3 Lucky entrò nell’ufficio di King e si bloccò. Il cuore gli batteva forte nelle orecchie, e le farfalle nello stomaco lo fecero sentire nauseato. Lo odiava, odiava il fatto di non avere il controllo delle reazioni del proprio corpo a quell’uomo. Non era solo per quanto era grosso, ma per via della sua presenza. Lucky non aveva bisogno di vederlo per sentirlo. Poi c’erano le sue cazzo di buone maniere. Nonostante quello che diceva King, a lui e Ace avevano insegnato l’educazione, ma Mason era su tutto un altro livello. Era galante, si toglieva il cappello quando salutava qualcuno, apriva la porta per le persone, diceva “sì, signora” o “no, signore”. Era qualcosa di radicato in lui, e si comportava così perché era la cosa giusta da fare. Quello in due parole era Mason Cooper. Il cowboy si

