Capitolo 6 - Theresa

1110 Words
Theresa era una ragazza che apparentemente, agli occhi di Juno, sembrava avesse la sua stessa età, vent'anni anni circa. Era bionda e riccia, anche i suoi occhi erano di una tonalità particolare, un verde intenso e le iridi sembravano un sol colore con le pupille. Theresa si presentò a Juno e quando Gián andò loro incontro e la riconobbe ne rimase sbalordito. "Cos... come sei arrivata fin qui?" Chiese sorpreso. Voleva chiedere anche perché in realtà ma si trattenne. "In aereo. Un uccellino mi ha detto che hai bisogno di una domestica." Riferì la nordica. Gián annuì, doveva averglielo detto sua sorella Monia. "Vieni accomodati." Disse allora lui. E Theresa subito prese in mano la situazione. Più che mettere Juno la bionda a suo agio fu l'altra a fare il contrario. Prese il piccolo Dimitri in braccio per ammansirlo e diede le sue referenze. "In realtà sarebbe un lavoro temporaneo. Giusto per pagarmi il viaggio in Giappone, sogno di andarci sin da bambina lo sai." Aveva detto. Un sospiro di gioia fece Juno, quindi non sarebbe rimasta per sempre al fianco di Giánnis, anche se percepiva che tra i due c'era un'evidente attrazione. Lo sapeva che quella Theresa era stata la sua ex, si capiva. "Perché hai lasciato la Norvegia?" Stava chiedendo lui Avrebbe voluto rispondere piccata Juno: vuole andare in Giappone. Ma si trattenne... "Sono alla ricerca della via di casa." Rispose lei "La via di casa non è il Giappone ma la Norvegia." Disse acida Juno. Era troppo sospettosa, le piaceva quella ragazza veramente. Ma perché tra tanti posti era andata lì ad Atene, non era di strada per il Giappone. "Scusala! Juno è fatta così." Disse Giannis per giustificare l'atteggiamento della donna. "Mi piace l'idea che tu cerchi la casa... casa in fondo è dove stiamo bene." Continuava Gián guardandola intensamente, era contento che fosse andato da lui, anche solo per il lavoro. Intanto a Juno saliva sempre di più il nervoso "Vedo che mi hai capita. Anche se io ho una visione forse più elevata." Disse la donna "quindi dovrei occuparmi di quattro dei bambini giusto? Come mai vai via Juno?" Chiese Theresa a quel punto. Scrutò la mora da sotto le ciglia. L'anno prima più volte Giannis le aveva raccontato di lei, di come l'amasse e successivamente di come lei lo avesse lasciato perché non si fidava di lui. Perché prima di lei aveva avuto altre storie. Gián le aveva detto di amarla, per questo quando si erano messi insieme Theresa non aveva mai preteso parole d'amore da lui, sapeva di non appartenergli. Così come sapeva quando aveva scoperto della gravidanza che non era giusto Giannis si accollasse altre responsabilità. Anche lei in fondo aveva un cammino da portare avanti e non poteva badare alle figlie. Tre gemelle! Aveva avuto tre gemelle da Giannis Diás e anche se a malincuore appena nate le aveva lasciate ai suoi fratelli adottivi e a sua sorella Monia. Sapeva che così non li avrebbe mai perso, ma prima doveva trovare la strada di casa, e quella casa forse era in Giappone. "Io..." disse Juno "Incomprensioni. Quanto tempo abbiamo per trovare poi un'altra collaboratrice mia cara?" Chiese lui con confidenza Juno si stizzì ancora "Giánnis dovrà tornare a lavoro io con i bambini verremo a trovarlo spesso. Ma comunque ha questi altri quattro e come puoi ben vedere danno da fare." Disse Juno marcando sui tanti figli di Gián. Theresa guardò dall'uno all'altra. "Spero sei mesi. Bisogna vedere quanto riusciamo a mettere da parte io e mia sorella." "Per me può andare, c'è già Arianna che si occupa dei gemelli e con te almeno prende un po' di respiro. Tua sorella... anche lei è qui?" Chiese Giánnis "Si, lei lavora in una caffettiera" Rispose con un sorriso Theresa, la bambina che cresceva lei alla fine era l'unica con cui era rimasta in contatto. "Grazie Gián per questa opportunità e grazie anche a te Juno." Disse Theresa Juno cercò di sorriderle senza essere arcigna ma non ci riuscì tanto. "Quando puoi trasferirti?" Le chiese ancora Giánnis. E intanto Juno ascoltava i loro accordi sempre più urtata. Come lui la guardava, si capiva che le piaceva e in quella stanza c'era anche lei. Purtroppo non aveva motivi per impedire a Theresa di lavorare per Giánnis, era lui che doveva assumerla ed era per lui che avrebbe lavorato. Lei era solo la sua ex, aveva perso il diritto di entrare in causa nelle sue scelte quando aveva detto che tra loro era finita. Ma non era finita, lei era ancora in quella casa e fino a quando ci sarebbe stata avrebbe fatto intendere a Theresa che Giánnis era suo. ... Theresa si era trasferita da lì a pochi giorni a casa Santoro. Quando restavano in casa solo lei e Juno tutto scorreva tranquillo, spesso andava in suo aiuto anche sua sorella Monia e le tre insieme passavano giornate relativamente tranquille. Il problema giungeva quando rientrava Giánnis, Theresa percepiva che tra i due ci fosse tensione e avrebbe voluto aiutare però a lungo andare capì che anche lei era causa di quegli attriti. Si tenne quindi in disparte quanto più possibile e prese a preoccuparsi solo dei bambini. Almeno fin quando Giánnis non andava a cercarla per chiederle informazioni su di loro. Giánnis era un uomo straordinario, gentile e sempre disponibile, inoltre a Theresa piaceva che fosse un uomo responsabile con i suoi figli, forse se le avesse detto che Astrid era sua figlia l'avrebbe accettata comunque e l'avrebbe amata come faceva con Rosa e Diana. Un giorno quando capì che la loro amicizia stava riprendendo piega gli chiese di Juno. "Perché avete litigato? Perché tanta rabbia?" Lui scosse le spalle "Io.. non lo so. Era gelosa anche prima che ci mettessimo insieme. Lei è fatta così ." Rispose lui. E se era quella sua gelosia a prevalere non poteva farci nulla. Il passato... lui non poteva cambiarlo e si imparava dai propri errori. Theresa gli prese la mano e gli sorrise e Giánnis seguendo quel gesto la osservò ricambiando il suo sorriso "Grazie." “E di cosa? Sono qui se hai bisogno." Un colpo di tosse li interruppe, tranquilla Theresa spostò la mano e salutò Juno cordiale "bentornata. Com'è andato il controllo medico?" "Bene." Disse la sua coetanea, poi guardò Giánnis. "Tempo che preparo le valige e parto per Lecce, il mio tempo qui è finito." Lo informò gelida e così facendo abbandonò la stanza. Giánnis guardò ora lei, ora Theresa. Quanto avrebbe voluto che Juno fosse più indulgente proprio come Theresa. Senza indugiare troppo si alzò dal divano raggiungendo Juno nella sua stanza, bussò ma non attese che gli dicesse di entrare.
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