8 - La discendenza divina pt 1

1509 Words
Marzo 1970 Giánnis si muoveva molto ultimamente tra l'Europa e l'Oriente, andava spesso a trovare i suoi gemelli crescevano tanto ed Ernesto anche, lui somigliava a Juno, gli occhi castani e i capelli neri, anche quel cipiglio delizioso che gli faceva fare smorfie strane. Erano bellissimi e Giánnis era sicuro che se avesse funzionato tra lui e Juno sarebbero stati sempre felici. Era stato in quel periodo che Gián aveva avvertito Juno delle sue scelte, aveva rinunciato al nome Santoro e ripreso quello che gli avevano dato alla basilica per darle appunto modo di sentirsi libera da ogni legame che aveva con lui. Pochi mesi dopo a Tokyo venne infine al mondo la prima figlia sua e di Theresa, Marin. Marin fu la prima delle sue figlie e figli a somigliare a lui in tutto e per tutto, capelli rossi come i suoi, occhi azzurri come il cielo e pelle candida come la sua, neanche Elios arrivava a somigliargli tanto. Troppo preso dal lavoro e dalle nuove nascite Giánnis fu molto preso nel non notare il cambiamento in Theresa. Si qualcosa era cambiato in sua moglie e non sapeva cosa, al contrario gli aveva chiesto un altro bambino, voleva dare un fratello o una sorella a Marin, così come gli altri avevano un legame fraterno più solido, lo stesso voleva per Marin. Lui acconsentì, non gli mancavano i fondi per mantenere una famiglia, in più lui amava le famiglie numerose. Quando quell'agosto Theresa gli aveva confermato di essere incinta di almeno due mesi ne fu contento ed accettò la cosa con piacere. Però qualcosa non andava, Theresa era cambiata, era più silenziosa e non gli parlava più come prima, tanto che l'uomo non si stupì quando quest'ultima le chiese del periodo di tempo per se stessa, di andare via. "Cos'hai?"gli chiese una volta stringendola tra le braccia. "Ho trovato casa. Marin la fonte della nostra gioia mi ha fatto tornare a casa." Si confessò lei a quel punto. "Tu non hai trovato casa?" Lui la guardò interdetto e stupito, poi le sorrise. "Casa è dove siete voi, certo che l'ho trovata." Theresa lo studiò attentamente poi scosse la testa "No. Ancora non hai trovato casa tu, ... ho bisogno che ci allontaniamo." Gli annunciò lei cambiando argomento. Perché Theresa gli parlava in quel modo? Si chiese Gián, in fondo andava tutto molto bene. Forse dipendeva dalla collaborazione con Mitsumasa Kido per la nascita dell'orfanotrofio, i lavori sarebbero dovuti finire presto. "Non ti piace vivere nel collegio?" Chiese allora speranzoso alla moglie, perché lui aveva capito che gli piacesse così "Per ora sono solo due stanze ma vedrai che quando i lavori portati avanti da Kido saranno conclusi sarà un buon rifugio per gli orfanelli." Disse in risposta la moglie con un sorriso Giànnis sospirò. L'idea di vivere in un orfanotrofio non gli era mai piaciuta, ma per amore di Theresa aveva accettato quella situazione. Anche se non voleva i suoi figli pensassero che loro fossero degli orfani, avevano un padre e una madre, anzi qualcuna di più. Sperava solo che col tempo Theresa si risvegliasse da quel sogno e gli dicesse di tornare a casa in Grecia. Però così non fu, lei voleva andasse via. La costruzione dell'orfanotrofio era quasi terminata e sembrava che Theresa non volesse muoversi da lì e invece adesso... voleva allontanarsi, ma da cosa? "Dimmi cosa vuoi fare?" "Restare qui." disse lei. Gian la guardò, che lei non volesse andare via lo aveva capito. "Ma tu devi andare, da Juno. Hai un compito." Sgranò gli occhi. "Come scusa?" che compito poteva mai avere? Con molte probabilità Theresa iniziava ad avere dei problemi "Juno se la cava da solo, io amo te e voglio stare qui con te." Le disse allora. "No Gian, tu hai un compito. Va da lei, adesso non è tempo di stare con te." Gian la fissò "Mi stai gettando tra le sue braccia?" Lei annuì "Si! Lo sò ti sembro assurda ma fidati che è giusto così." disse allora lei. "Ma posso capire cosa ti prende? Sei l'unica donna che consente al marito di andare con altre donne." Aveva braitato. "Non con altre, solo con Juno..." aveva risposto Theresa. "E' sotto shock per il parto prematuro, aiutala." Assurda, era assurda. Se non fosse stata la madre di sua figlia veramente l'avrebbe già lasciata, più andava avanti e più Theresa dava segni di pazzia. Gián era inorridito, litigarono quel giorno ed i gironi successivi, alla fine dopo un mese costante di litigi, tra un volo e l'altro si era arreso, sì se ne andò. Andò via, ma non per cercare Juno. Voleva capire cosa fosse preso a sua moglie. Se si fosse trattato di Juno non ci avrebbe pensato due volte a linciarlo, invece lei lo stava proprio spingendo tra le braccia della donna che Theresa sapeva, aveva amato un tempo e che ancora aveva un posto nel suo cuore. Per questo non andò ad Atene o a Lecce, bensì si fermo a Santorini. Dall'unica altra persona in grado di capirlo e saperlo consigliare. Kyros non sapeva come spiegarsi le motivazioni di Theresa e del perché lo avesse cacciato fuori di casa. "Ti ama, ne sono sicuro. Forse è diventata... schizzofrenica? Troppi bambini in giro per casa." "E vuole vivere in un orfanotrofio?"disse allora Gián "Cazzo, ha Arianna che l'aiuta e adesso anche Makoto. Appena l'orfanotrofio sarà finito Kido ci metterà dentro gente e bambini." spiegò all'amico. "Vuoi un consiglio amico mio?!" disse allora Kyros guardandolo. Tornare con lui sarebbe stata la soluzione, pensò Gian, ma lo guardò senza dirgli nulla. "Segui il tuo istinto in qualsiasi cosa tu faccia." gli disse allora Kyros. Gián rise, e scuotendo la testa decise che l'istinto gli diceva di restare a Santorini fin quando non si fosse chiarito la mente. Purtroppo Juno la pensava diversamente, a novembre saputo che Gián era a Santorini appena potette prendersi una pausa dal lavoro lo raggiunse così da stare un po' con lui e i bambini. "Sei felice Gian?" chiese lei, e lui annuì. Perché si, nonostante tutto lui era felice. Lei si strinse a lui e indicando i figli che correvano e giocavano annuì. "Anche io, anche se sei un mio grande rimpianto." "Anche tu lo sei stata Juno. Poi dopo il tuo ennesimo rifiuto mi sono messo l'anima in pace." le aveva detto Gian con sincerità, ovviamente la presenza di Theresa lo aveva aiutato ad andare avanti con quella storia. "Dovresti conoscere altra gente, andare oltre." le consigliò. Lei si alzò in punta di piedi e gli sfiorò le labbra con le sue. "Forse hai ragione. Mettiamo a letto i bambini?" Lui annuì e chiamò Rosa e Alessandro dicendo loro di prendere Ernesto, era ora della nanna. Dopo averli messi a letto ed essersi goduto i loro visi sereni nel sonno Giannis restò un altro poco a guardare i figli fino a quando Juno non lo trascinò via. Gian le cinse le braccia e le sorrise e quando lei lo baciò più intimamente cercò di trattenersi, solo... Juno sapeva giocare le sue carte e lui avvertì nel suo corpo la reazione che lei sempre in quegli anni aveva su di lui. "Segui l'istinto." gli aveva detto Kyros, ma quell'istinto sbagliava e molto, eppure si lasciò andare al desiderio di Juno e la amò come sapeva le piacesse. Al mattino dopo disse alla sua ex che quello che era accaduto non si sarebbe ripetuto e che era giusto per lei iniziare a guardarsi intorno ed andare avanti. "Se il problema sono i bambini penserò io a loro. Ma tu vivi la tua vita." le aveva detto sicuro. Juno doveva andare avanti e non stare sempre lì ad aspettarlo, dopo averle detto ciò si era chiuso a riccio. Non poteva e non voleva tradire più Theresa. Tornò in Giappone un mese dopo, quando Theresa ebbe la grazia di chiamarlo e dirgli che poteva rientrare a casa, poco prima di Natale. 'Alleluja' aveva pensato, non aveva perso tempo. Si era fatto assegnare un volo per Tokyo e quando era arrivato aveva visto i progressi fatti all'orfanotrofio, si ormai era quasi terminato. Appena Theresa lo vide gli andò incontro abbracciandolo e baciandolo e a lui fece piacere tutto quel fervore. Era come se i quattro mesi di reclusione appena passati non fossero esistiti e lui ne ebbe piacere, con molte probabilità Theresa aveva avuto una sorta di depressione post parto. In quel periodo i due si ritrovarono , Gián era contento, la sua Theresa era tornata ed ora stavano ricostruendo di nuovo la loro famiglia. La nascita del loro ultimo figlio era previsto per la primavera del 1971 e la coppia era molto felice di ciò. Poi arrivò inattesa la notizia di Juno, o almeno lo era per Gian, aspettava un bambino e sarebbe nato verso la fine di agosto. Era teso Gian mentre Theresa non pareva sorpresa della cosa, anzi disse che i bambini sarebbero cresciuti insieme e anche Juno sembrava sorpresa dalla reazione di lei, Juno avrebbe lanciato fuoco e fiamme. Possibile fosse lui che si sentiva fuori posto?
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