Nota dell’Autrice
Agli inizi del 1500 il piccolo Stato di Massa e Carrara fece molto rumore nel panorama del Rinascimento italiano. Un’abile strategia matrimoniale e una politica filo-imperiale permise di allargare i suoi territori e aumentare il prestigio della sua posizione di confine.
Oggi l’attenzione della storia di Massa è centrata su colui che fu per tutti il Grande, Alberico I Cybo Malaspina,[1] il quale rinnovò la città, ne migliorò le sorti e le alleanze e iniziò il cammino che l’avrebbe trasformata da marchesato a ducato.
In questo libro, invece, sono voluta tornare indietro di una generazione e romanzare le vicende storiche e private accadute durante il marchesato di Ricciarda Cibo Malaspina, madre di Alberico.
Ne ho fatto una sorte di diario, di libro delle memorie scritto dalla sua dama di compagnia. Beatrice Pardi racconta i segreti della sua discussa signora; le cronache di corte; le alleanze con importanti signorie; i rapporti con l’Impero e con il Papato; i drammi familiari; le strategie politiche ma anche gli amori e i tormenti del casato Cibo Malaspina.
Punto centrale della trama è il rapporto conflittuale di Ricciarda con la famiglia, in particolare con il figlio Giulio e, nel nome del figlio, tanti sono i drammi, i rischi e i giochi di potere che movimentano questa storia.
Attraverso l’anima dei protagonisti ho raccontato i fatti; alcune figure di spicco, come la stessa dama di compagnia e sua figlia, la ribelle Angelica (che avrà un legame profondo e tormentato con Giulio Cibo Malaspina), sono personaggi di fantasia ma con i documenti storici, l’analisi dei carteggi e della corrispondenza, la ricostruzione degli ambienti di corte, la consultazione dei testi dell’epoca ho voluto creare un quadro fedele di quel periodo.
Il ramificarsi delle informazioni e le tesi sempre controverse di alcuni storiografi, nonché la ricerca storica di documentazione impossibile da recuperare a causa delle distruzioni avvenute nel corso dei secoli, hanno reso il mio compito molto difficile.
All’ultima pagina del romanzo, sono certa che il Lettore, nonostante l’intreccio di eventi e personaggi che lo avranno coinvolto e, a volte, confuso si ritroverà, però, con la certezza che sia Ricciarda sia suo figlio Giulio siano stati, seppure in modo diverso, pedine di un gioco di potere politico di cui avevano perso il controllo.
[1]
A lui si deve la modifica da Cibo a Cybo con l’intento di recuperare la grafia latina.