CAPITOLO IX

2064 Words

CAPITOLO IX Nulla è più penoso per la mente umana che la calma assoluta dell'inazione dopo che i fatti hanno determinato un susseguirsi tumultuoso di sentimenti, quando l'anima viene privata insieme della speranza e della paura. Justine era morta, riposava per sempre, e io ero vivo. Il sangue scorreva libero nelle mie vene, ma un peso di disperazione e rimorso opprimeva il mio cuore, e nulla poteva rimuoverlo. Il sonno aveva abbandonato i miei occhi; vagavo come uno spirito malvagio perché avevo commesso misfatti di inimmaginabile orrore, e ancor più perché (ne ero persuaso) altri ne sarebbero seguiti. Eppure il mio cuore traboccava di benevolenza e di amore per la virtù. Avevo cominciato a vivere con le migliori intenzioni in attesa del momento in cui avrei potuto mettere i miei sentimen

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