6. Lo scaricarono dalla navicella senza nessuna grazia. Lo scossone gli fece male a tutte le ossa. Era ancora intorpidito per la stasi, non gli avevano dato il tempo di tornare del tutto in sé. Dov’era? Sotto le ruote della barella scorreva una pavimentazione scabra, che lo faceva vibrare e sobbalzare. Gli faceva male tutto, ogni osso, ogni muscolo. Il vento freddo gli sferzava la faccia e il soldato che lo stava spingendo... chi era? Uno del corpo medico, a giudicare dall’uniforme. Che cosa ci faceva lì? Dove lo stavano portando? I ricordi riaffiorarono poco per volta, mentre veniva trasportato con pochissime cerimonie all’interno dell’astroporto e veniva mollato in attesa vicino ai controlli. Era stato ferito. Bene, fin lì se lo ricordava. Era stato investito in pieno da un’esplo

