“Ora aprimi la porta,” disse il Meschino ed ella stette ancora un po’ e poi aprì. Gli disse di provare con un dito ed egli gridò: “Domani voglio andare da Macco, cambiato da così bella figura in così brutto vermine simile al serpente.” E con tali parole uscì fuori. Quando ebbe varcato la porta, sentì che una voce gli gridò dietro: “Che tu non riesca mai a trovare la tua generazione!” Egli, voltandosi, rispose: “Va e di alla Sibilla che io sono vivo e sano e giungerò al mio scopo salvando l’anima mia e voi invece in questa scellerata vita ogni dì morendo, per i peccati che avete commesso, trasformerete le vostre belle figure in pessime bestie irrazionali.” Ella rise. Il Meschino fece orazione a Dio e a lui si raccomandò. Capitolo XVII (154) Come il Meschino serrata la porta della Sibi

