Aveva profondamente coscienza della sterilità di ogni speculazione intellettuale che sia slegata dall'azione e dall'esperimento. Sapeva che i sensi, non meno dell'anima, hanno i loro misteri spirituali da rivelare. Così a un certo punto si dedicò allo studio dei profumi e dei segreti della loro fabbricazione, distillando oli dall'odore penetrante e bruciando gomme profumate orientali. Scoprì che non esisteva stato d'animo che non trovasse la sua contropartita nella vita dei sensi e si dedicò a scoprire la loro vera relazione, chiedendosi che cosa ci fosse nell'incenso che dispone al misticismo, e nell'ambra grigia che eccita le passioni, e nelle violette che risvegliano il ricordo dei romanzi morti, e nel muschio che turba la mente, e nel "ciampak" che sporca l'immaginazione. Tentò a più

