VII Faccia a faccia Giovedì “Oggi piove,” mormorai a me stesso mentre sorseggiavo il caffè e guardavo il mio cortile dalla finestra della cucina. L’aria era fresca e tirava un bel venticello che avevo quasi dimenticato, quello che portava in casa il profumo del lauro, del melo e delle margherite. Il cielo però era un po’ in subbuglio, nuvoloni spessi si confondevano con strati di cielo azzurro cobalto. Correvano sospinti dal vento. Impiegai la mattinata pulendo casa e inoltrandomi nelle”profondità” del capanno degli attrezzi, in cerca di qualcosa che potesse tornarmi utile. Ma là dentro era come se il tempo si fosse fermato a vent’anni prima, e trovavo oggetti e cianfrusaglie che sembravano uscite da una macchina del tempo. Più tempo passavo lì dentro, tra la polvere e il pulviscolo,

