Ti cercavo una volta nei confini che toccano la sera e la pianura, nel cancello che serba una frescura antica di verbene e gelsomini. Eri nella memoria di Palermo, nella mitologia del suo passato (mazzo di carte e pugnale) e nel bronzo aureo dei vani battenti, adornati tutti con mano e anello. Ti sentivo nei cortili del Sud, nella crescente ombra che va sfumando lentamente il suo disegno, mentre muore il giorno. Ora sei in me. Sei la mia vaga sorte, sei le cose che estinguerà la morte.4 4 “Buenos Aires”, da: Jorge Luis Borges L’altro, lo stesso. Milano, Adelphi, 2002. Dopo una settimana l’Argentina li accoglie nel suo ventre. Diego sente addosso una sensazione mai provata prima: le sue radici stanno per ritrovare la propria terra per aggrapparcisi e radicarsi ancora. Riconos

