Suona sempre con gli occhi chiusi, i riccioli scivolano sul viso e sul seno voluminoso, solleva la gonna per stare più comoda e, man mano che la musica aumenta il ritmo, si muove e inarca il corpo. È scalza, le sue lunghe gambe tese sono illuminate dalla luna. Bella e selvaggia. Ernesto a mala pena riesce a contenere il desiderio, tira lunghe boccate al sigaro e la fissa come chi ha visto un’oasi nel deserto. “È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti,” dice Diego citando l’atto quinto dell’Otello di Shakespeare. La musica finisce tra gli applausi di tutti, Ernesto prende la sua donna tra le braccia e la stringe fino a sentire ogni parte del suo corpo aderire alla sua, il suo odore passa attraverso tutta quella stoffa e la bocca carnosa gli si offr

