Il cardo

2430 Words

Il cardo Ora tiene un cardo selvatico nel vasetto di vetro sopra lo scaffale. Quello a destra, altezza occhi, che può osservare quando le va, dal suo posto di lavoro. “Pronto. Ambulatori associati. Sì, il dottor Tivoli è arrivato… un momento prego… Buongiorno.” Dà un’occhiata alla sala d’attesa che accenna a fatica a sfollarsi. È stata una mattina d’invasione. I pazienti sono arrivati a ondate sempre più gonfie. La raggiungono voci concitate, spazientite. Si avvicina l’ora di pranzo. Oggi il dottore tira tardi. Ma lei stacca alla sua ora. Precisa. Non è un volgare carciofo, è uno di quelli che non si dovrebbero rubare nei parchi naturali, specie protetta. È largo, gonfio, con colori che vanno dal violetto all’azzurro. Bellissimo. Guaiattoccarlo. Punge. Quando è rimasta sola era ancor

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