La Chiesa era zeppa di gente. Su l’altare brillavano tre sfilate di ceri, e i lumicini raccolti nei gusci di lumache, illuminavano le rozze figure, i paesaggi in miniatura, i festoni di edera e pugni-topo adorni di bacche e mele appiole del Presepio, in una cappelletta laterale. Quando il prete uscì per la Messa, l’organista fece gemere sotto le sue dita, una piva lagnosa, che raggrinzava i nervi. Maria s’era messa a sedere su ’l limitare d’un banco e Dolfo le stava presso ritto, a capo scoperto, in atteggiamento di devozione. Nella Chiesa l’odore dell’incenso si mischiava con il tanfo di stalla, di cui erano imbevuti gli abiti dei contadini, e delle contadine; e l’odore insieme con la luce dei ceri e il tepore animale che si sprigionava dai devoti agglomerati, dava al corpo ed all’anim

