Io non sapevo che dire, poi ho chiesto: «Come mai avete aspettato solo questa mattina per intervenire? Non potevate muovervi ieri sera, quando il suo collega è entrato in stanza e lo ha visto in quelle condizioni?» Lei mi ha risposto che non sapeva di chi stessi parlando ed io ho insistito: «Ma sì, il suo collega è entrato in camera, ieri sera intorno alle undici e ha visto il signor Alberto, poi è uscito. Possibile che siate intervenuti con così tante ore di ritardo?». L’infermiera continuava a scuotere la testa, per ben due volte mi ha detto che il turno della sera prima era stato assegnato a due sue colleghe che, ovviamente, non si erano accorte di nulla. Io ho preferito non insistere, nel dubbio che la mia visione fosse stata un brutto scherzo della mente, dovuto, forse, al mio stato

