CAPITOLO VI

1396 Parole

CAPITOLO VI Il sostituto Volle il caso che il reggimento al quale apparteneva Teodulo venisse mandato di guarnigione a Parigi. Questo diede occasione alla zia Gillenormand d’avere un’altra idea; una prima volta, aveva immaginato di far sorvegliare Mario da Teodulo, ora ella complottò di far succedere Teodulo a Mario. Ad ogni buon conto, e nel caso in cui il nonno sentisse il vago bisogno di un viso giovane nella casa (i raggi d’aurora sono talvolta graditi alle rovine), era opportuno trovare un altro Mario. “Così sia,” pensò. “È una semplice errata corrige come se ne vedono nei libri; Mario leggete Teodulo.” Un nipote di secondo grado è pressapoco un nipote di primo; e in mancanza d’un avvocato, si può prendere un lanciere. Un mattino, mentre Gillenormand stava leggendo qualche cosa

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