Canto XVII

935 Parole

Canto XVII Qual venne a Climené, per accertarsi di ciò ch’avea incontro a sé udito, quei ch’ancor fa li padri ai figli scarsi; 3 tal era io, e tal era sentito e da Beatrice e da la santa lampa che pria per me avea mutato sito. 6 Per che mia donna «Manda fuor la vampa del tuo disio», mi disse, «sì ch’ella esca segnata bene de la interna stampa; 9 non perché nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perché t’ausi a dir la sete, sì che l’uom ti mesca». 12 «O cara piota mia che sì t’insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in triangol due ottusi, 15 così vedi le cose contingenti anzi che sieno in sé, mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti; 18 mentre ch’io era a Virgilio congiunto su per lo monte che l’anime cura e discendendo

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