CAP. 11

2074 Parole
Jared Era più che sgradevole guidare con quella lupa ribelle seduta sul sedile del passeggero, era ovvio che lei fosse di cattivo umore perché lui l'aveva rimproverata. Sì, era stato troppo severo, ora se ne rendeva conto. Quanto tempo si doveva aspettare che qualcuno venisse a prenderti? Nel mondo degli umani aveva visto sia uomini che donne lasciare caffè e ristoranti dopo venti minuti di attesa. Non aveva idea di quanto tempo lei avesse aspettato, ma abbastanza a lungo da rinunciare al suo arrivo e tornare al lavoro. Si chiese cosa ne avrebbe pensato suo padre. Così, dopo qualche minuto, le chiese scusa per calmarsi, erano in viaggio e sarebbero arrivati in tempo. Ora capiva che quella era la lupa che suo padre aveva cercato di portare nel suo branco per cinque anni. Aveva detto a Jared di convincerla ad entrare nel branco, non sapeva che fosse una solitaria, perché suo padre aveva omesso quella parte. Da quello che aveva sentito, lei non avrebbe nemmeno voluto mettere piede nel branco. Quella cerimonia era probabilmente l'unica occasione in cui suo padre era riuscito a convincerla a partecipare al raduno; probabilmente aveva usato qualche stratagemma subdolo per ottenerlo, visto che lei era così testarda e restia a partecipare. La guardò un paio di volte dal sedile del conducente. Era più che carina, anche se lui lo sapeva già, avendo visto la sua foto di lavoro. Lei non era interessata a parlare con lui, se ne stava seduta a fissare fuori dal finestrino, senza nemmeno accettare le sue scuse. Non pensava che sarebbe riuscito a conquistarla, non dopo le parole che le aveva detto. Ora sarebbe stato un lavoro per Dwane. Avrebbe scaricato quel compito al suo Beta, probabilmente non avrebbe avuto scelta, non stava ottenendo nulla da lei. Il suo fastidio nei confronti di Lotti era sotto gli occhi di tutti e non poteva farci niente, perché la ragazza era sempre completamente irresponsabile. Ma non poteva permettere che la figliastra più giovane del Beta del branco venisse punita perché la sua auto era scivolata fuori strada finendo in un fosso. Il che significava che non sarebbe riuscita a tornare in tempo e quindi avrebbe ricevuto una punizione. Al momento non pioveva e lui conosceva Lotti abbastanza bene da sapere che avrebbe fatto una scenata da lupa petulante se avesse dovuto salire in macchina con una ribelle. Per non parlare del fatto che quella ribelle sarebbe stata seduta davanti e lei avrebbe dovuto sedersi dietro. Era venuta qui con sua madre, non che fosse necessario, era abbastanza grande per rimanere nel suo branco. Ma no, se fosse venuta e fosse stata sottoposta al rituale del sangue con Ernesto, sarebbe stata classificata come sangue Beta; era stata promossa, ma non era stata sottoposta al rituale con Ernesto ed era solo una ragazzina viziata ed egoista, si comportava come una sedicenne anche se ora aveva 27 anni, nulla era cambiato nei 6 anni in cui aveva fatto parte del branco, o almeno così affermava Dwane. Per fortuna nessuno dei due aveva nulla a che fare con lei, ma lui non aveva intenzione di lasciare che Lotti sedesse sul sedile posteriore a fare commenti sull'odore nell'auto e a insultare Wynta senza motivo, cosa che sapeva avrebbe fatto. L'aveva vista in videochiamata e aveva avuto la spiacevole esperienza di vederla in azione quando era venuta in Europa l'anno scorso. Fece scendere Wynta dall'auto. C'era un marciapiede ben tenuto lungo il ciglio della strada e sapeva che la guardia al cancello avrebbe chiamato un'auto per portarla al branco. Ci sarebbero voluti solo 10 o 15 minuti. Non le avrebbe fatto male. Probabilmente ci avrebbe messo solo due o tre minuti se avesse usato la sua velocità da lupo. Era più che scioccato dal linguaggio volgare che le era uscito dalla bocca e la fissò, senza sapere cosa dire, poi lei gli aveva sbattuto la portiera in faccia. Doveva scrollarsi di dosso il pensiero che lei non fosse effettivamente un membro del branco in quel momento, e che i ribelli potessero essere difficili da gestire. Cinque anni di rifiuto di essere iniziata, era una tipa difficile, pensò distrattamente mentre si allontanava in auto. I suoi occhi si spostarono per guardarla nello specchietto retrovisore, lì in piedi sul ciglio della strada, e gli sembrò che avesse freddo, teneva le braccia avvolte intorno a sé. Non se ne curò e lasciò perdere mentre girava l'angolo nella curva, lei scomparve dalla sua vista. Ai lupi non importava davvero del freddo, a meno che non nevicasse. Jared premette l'acceleratore e sfrecciò giù per la strada di montagna mentre guardava di nuovo l'ora e vide l'auto di Lotti per metà in un fosso proprio accanto all'ingresso posteriore del branco, una vecchia pista antincendio che veniva utilizzata in situazioni di emergenza. Non aveva lasciato l'auto, era rimasta lì ad aspettarlo. Lui invece le aveva detto di muoversi. Usò la strada di accesso al branco per fare un'inversione a U e si fermò accanto a lei. Indossava un cappotto lungo e teneva in mano una busta regalo bianca, il regalo che presumeva fosse andata a comprare. Saltò in macchina. “Grazie per essere venuto a prendermi, Jared. Sei così dolce,” disse lei e lui ripartì. Poi la sentì inspirare e mormorare: “C'è puzza in questa macchina!" Questo Wynta non gliela aveva detto. “Zitta, ragazza. Ti sto facendo un favore e papà mi picchierà a sangue se Wynta Morgan non entrerà nel branco.” “Non vedo cosa ci sia di così speciale in quella solitaria. L'ha tenuta a lavorare nella sede centrale per cinque anni, Jared... Lo sapevi che ha ottenuto il mio lavoro, quello per cui ho lavorato così duramente, e poi ha ottenuto anche la mia promozione, proprio l'anno scorso?” affermò con tono seccato e petulante allo stesso tempo. “Davvero? Non ricordo che Dwane mi abbia detto che hai una laurea in marketing,” disse semplicemente. “Dovevo fare uno stage e imparare sul posto. Lei mi ha portato via tutto questo, solo perché tuo padre vuole iniziarla al branco e lei si rifiuta di farlo. Si comporta in modo difficile, così tuo padre le concede tutto ciò che vuole. Tutto questo solo per cercare di placarla nella speranza che un giorno gli permetta di portarla nel branco. Lei sta solo prendendo tempo per ottenere più soldi da lui. Ora ha l'ufficio più grande e lui le ha offerto uno dei nuovi attici." Jared alzò leggermente gli occhi al cielo. Ecco la gelosia, pensò, la ragazza non aveva fatto nulla, ma si aspettava di avere tutto. “Allora, cosa hai fatto negli ultimi cinque anni? Hai conseguito quella laurea in marketing? Hai studiato e poi hai dimostrato di poter svolgere il lavoro da sola? O hai semplicemente passato gli ultimi cinque anni a lamentarti che lei ti ha rubato qualcosa?” le chiese direttamente. “Ho visto il curriculum di Wynta, è pieno di successi e ho visto solo che il suo duro lavoro ha dato i suoi frutti. Non solo ha portato con sé tutta la sua squadra, ma non è affatto egoista,” affermò lui. Sentiva lo sguardo di Lotti su di lui. “Ti schieri dalla sua parte, una sporca canaglia, e non dalla mia... è...” La interruppe. “Modera il tono e le parole, potrei riferire a mio padre che ti senti trattata ingiustamente e verrai punita...” Le sue parole si affievolirono quando il suo sguardo cadde sulla strada davanti a loro, dove un torrente impetuoso la attraversava proprio sul bordo della strada sterrata. “Un'alluvione improvvisa,” mormorò Lotti. “È quello che è successo a me.” Lui annuì e accostò l'auto al lato della strada per evitare l'acqua e svoltò sulla strada sterrata. La guardia al cancello gli sorrise. “Ce la farai, Alfa Jared.” Li fece passare con un cenno della mano, ma guardò Lotti sul sedile accanto a lui con aria accigliata. “C'è un'inondazione improvvisa vicino all'ingresso della strada del branco,” disse Jared. “L'ho sentita prima di vederla,” annuì indicando il bosco dove il torrente lungo il confine del branco stava straripando. “Ha tagliato la strada e poi l'ha spazzata via, sembra essersi stabilizzata nel torrente, probabilmente è crollato un argine là fuori costringendo l'acqua a passare.” “Nessun ferito nel branco.” “Nessuno per ora. Anche tutte le pattuglie di confine stanno bene. Abbiamo dovuto dare l'allarme,” annuì. “Bene,” Jared annuì e accelerò il passo lungo la strada del branco. Parcheggiò la macchina proprio davanti alla sede del branco e scese. Non si fermò nemmeno a prendere la valigia, ma si precipitò attraverso le porte d'ingresso della sede. “Per poco non ce la facevi,” rise Dwane. “Dai la colpa a Lotti,” disse e Creed emerse nella corsa su per le scale per dargli la velocità da lupo e arrivare nella sua suite. Non si preoccupò di fare la doccia, indossò semplicemente l'abito formale che lo aspettava, già pronto, si passò le mani tra i capelli e poi corse di nuovo al piano di sotto nella sala da ballo per mettersi accanto a suo padre. “Sei in ritardo, figliolo.” “Non è vero,” disse guardando l'orologio. “Ho ancora 50 secondi di tempo.” “Dov'è Wynta? Sei in ritardo perché dovevi portarla nel mio ufficio ore fa per essere finalmente iniziata al branco.” Suo padre gli sorrise. “Finalmente sono riuscito a portarla qui.” Si guardò intorno: “È qui da qualche parte. L'ho accompagnata circa 25 minuti fa,” affermò lui. Suo padre lo guardò dritto negli occhi con un'espressione accigliata, poi inspirò profondamente: “L'hai accompagnata! Dove esattamente? Perché non riesco a sentire il suo odore.” “L'auto di Lotti è uscita di strada, quindi ho lasciato Wynta sulla strada del branco e sono tornato indietro a prendere Lotti. Le ho indicato la direzione giusta. Verso i cancelli.” “Hai lasciato Wynta fuori dal branco, al freddo gelido,” lo rimproverò suo padre. “I lupi non sentono davvero il freddo.” Anche se ricordava che era sembrata infreddolita. “Lei non ha un lupo, Jared. Non te ne sei accorto?” “Oh,” mormorò, e la risposta era no, non se n'era accorto, non ci aveva nemmeno pensato. Aveva l'odore di lupo e di ribelle, non aveva controllato se fosse senza lupo. Perché avrebbe dovuto? “Non lo sapevo. Ho solo supposto che, dato che era una lupa, avesse un lupo.” “Avevi un solo maledetto compito, Jared. Sai quanto è stato difficile portare quella donna nel territorio del branco? Posso solo iniziarla e darle la protezione del branco se lei decide volontariamente di entrare a farne parte. Questo era il nostro accordo. Cinque maledetti anni di tentativi e tu sei riuscito a rovinare tutto in un solo giorno.” “Lei è qui, te lo dico io,” affermò lui. “Credo che lo saprei, figliolo, se ci fosse una solitaria nel territorio del branco,” ringhiò suo padre e se ne andò infuriato. La mano di Dwane gli si posò sulla spalla. “Nessun solitario è entrato nel branco, Jared.” “Stava bene, era in piedi vicino alla strada del branco,” mormorò, poi aggrottò la fronte perché c'era qualcosa che gli solleticava il cervello. Si collegò mentalmente alla guardia del cancello e chiese: Una bella lupa solitaria con un vestito blu è venuta al cancello e ha chiesto di partecipare alla cerimonia? No, Alfa, solo tu e Lotti dopo quell'alluvione improvvisa, gli fu risposto. Jared interruppe il collegamento quando capì di cosa si trattava: “Oh, papà si incazzerà,” mormorò e si voltò a guardare fuori dalle porte della sala da ballo nella direzione in cui era andato suo padre. “Cazzo.” “Jared, che c'è?” gli chiese Dwane. “C'erano i resti di un'alluvione improvvisa lungo la strada del branco quando ho portato Lotti nel branco... Cazzo, lei è senza lupo e non avrebbe potuto sentirla, annusarla o...” si interruppe cercando di non pensare a lei che veniva trascinata via dall'acqua. “Allontanarsi dalla sua portata, come farebbe un licantropo,” mormorò Dwane. Jared chiuse gli occhi e si pizzicò il naso, aveva sicuramente combinato un bel pasticcio e lo sapeva. Avrebbe ricevuto più di una semplice punizione. Probabilmente sarebbero state 10 o 20.
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