Avanzò di poco quando il tunnel girò bruscamente a destra, e davanti a lui, oltre la curva, vide un raggio di luce! Un condannato strappato alle fauci della morte non avrebbe potuto salutare la salvezza con più gioia di quanto Tanar di Pellucidar salutò questo primo esile raggio di luce del giorno che aveva visto dopo un’apparente eternità. Brillava debolmente attraverso una piccola fessura, ma era luce, la luce del cielo che non si aspettava di vedere di nuovo. Incuriosito, camminò lentamente verso di essa, e mentre la raggiungeva, la sua mano entrò in contatto con delle tavole grezze che gli sbarravano la strada. Era attraverso una piccola crepa tra due di queste tavole che filtrava la luce. Per quanto quel raggio fosse fioco, gli faceva male agli occhi, così a lungo non abituati alla

