XV. Follia— Ora, — disse Stellara, — non possiamo andare oltre; — e in effetti non potevano, perché a est, a ovest e a nord si estendeva un grande mare cupo, e lungo la costa ai loro piedi si alzavano e si abbattevano grandi banchi di ghiaccio con ruggiti cupi e forti rumori, mentre il mare macinava di massa ribollente. Per molto tempo David Innes, imperatore di Pellucidar, rimase a fissare quel vasto e desolato specchio d’acqua. — Cosa c’è al di là? — mormorò tra sé e sé, e poi, scuotendo la testa, si allontanò. — Venite, — disse, — torniamo verso Sari. I suoi compagni accolsero quelle parole con grida di gioia. I sorrisi rimpiazzarono le espressioni turbate che avevano segnato i loro volti dal momento in cui avevano scoperto che si stava lasciando alle spalle il loro amato sole di mezz

