Capitolo ventunesimo

2721 Parole

Capitolo ventunesimo I Ero lanciato sulle curve del tetro passo del Turchino, dove piove in ogni stagione per la gioia dei suoi abitanti. Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che avevo io che avevo visto, o quasi, Genova, feci dietro front. Supplicai l’Alfa di non abbandonarmi proprio ora. Ne avevo un sacrosanto bisogno per tornare a Lodi. Le promisi un tagliando comprensivo di lavaggio a mano e lucidatura. Il buon Rovida aveva accolto la mia richiesta. Dovevo vederlo per un nuovo vis-à-vis; questa volta non per parlare del suo idolo, ma di un suo precedente collega. Carlo non si era ancora allontanato da Lodi per le vacanze. Ci demmo appuntamento la mattina successiva, alle otto, in piazza San Francesco. Fremevo per vederlo. Tornai a Ses Mones intorno all’una di

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