XXXIV

718 Parole

XXXIV Stella stava accendendo l’ultima candela profumata, quando sentì suonare il campanello. La tranquillità che l’aveva accompagnata per tutta la giornata svanì. D’un tratto si trovò sballottata tra l’inquietudine e la voglia di riavvolgere il nastro. Con il cuore tremante, aprì la porta. Elia era lì, di fronte a lei, con una rosa rossa tra le mani. Meccanicamente lo salutò, lo fece entrare e mise la rosa in un vaso che poi avrebbe nascosto alla vista dei suoi genitori. Il profumo di fiori rossi e vaniglia che proveniva dalla sua stanza, si insinuò fino al soggiorno, appena ebbe aperto la porta. Elia si accorse della sua accoglienza poco calorosa e pensò di aver fatto uno sbaglio a presentarsi. Ma ormai era lì e decise che avrebbe aspettato i suoi tempi, a costo di passare la serata a

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