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Keller Saga: I figli di Thomas

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Gabriel e Thomas Uriel sono i figli primogeniti di Thomas Keller, il primo nato da una storia casuale, il secondo dal grande amore di Thomas, Sapphire Cooper, i due fratelli sono casualmente nati a dieci giorni di differenza. Tanto che sin dal loro primo incontro si sono definiti gemelli. Gabriel vorrebbe che Thomas sia effettivamente il suo gemello, se non il minore dei due! Essere il maggiore infatti implica sulle sue larghe spalle, avere tante responsabilità e preoccuparsi per tutti, tanto da arrivare a perdere di vista ciò che è più importante. La sua famiglia e l’amore della sua vita, Adelaide Thompson. Per Uriel invece è diverso, cresciuto con un uomo violento lontano dal padre, ha sempre saputo di dover proteggere suo fratello Joel e sua sorella Diamond, le vittime del padre adottivo. Lui ha sempre desiderato essere riconosciuto come il figlio di Thomas Keller, capirá l’importanza di un nome ancora di più quando incontrerà sul suo cammino Eleonora Ashler, principessa del Kleinsten e musicista talentuosa. Heinrich Keller Shuber sin da piccolo si è sentito isolato dai suoi genitori, Stephan e Marina Rossi, quando ha pensato di poter vivere felice con loro,Il destino è stato però infausto. La morte dei genitori segnerà la sua vita, tanto da farlo diventare cinico con l’amore. L’unica persona che riesce a perforare le sue difese è Pamela Keller, la figlia dell’uomo che l’ha cresciuto. I tre amici non sono gli unici che negli ami troveranno l’amore, ognuno con i suoi tempi, anche Joel, Diamond e Gellert aprono i loro cuori, fino a raggiungere il vero senso della vita. L’amore e la famiglia.

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1 - ADELAIDE
Boston - Estate 2012 Avevo appena ricevuto la lettera di ammissione ad Harvard. Non potevo crederci eppure ce l'avevo fatta, sapevo di essere intelligenza ed avere acume. Come sapevo che quello che mi aveva spinta a presentare domanda di ammissione era la passione smisurata che sentivo crescere dentro di me. La legge! Quando era iniziata quella passione? Quando avevo capito che per difendere le persone non c'era nulla di più importante delle parole. C'era chi si difendeva con la forza e chi al contrario lo faceva verbalmente. Durante gli ultimi anni alla Boston Latin Academy, la scuola superiore frequentata, ne avevo viste tante. Avrei potuto anche subirne, se non fosse stato che ero abbastanza orgogliosa da non farmi mettere i piedi in testa dal primo bulletto che capitava. Nonostante gli occhiali che coprivano i miei occhi cerulei e una decina di chili di troppo, non lo permettevo. Io Adelaide Thompson, Adele per i miei fratelli, mi difendevo. Forse perché venivo da una famiglia numerosa, quindi o mi fossi difesa oppure avrei dovuto soccombere ai miei fratelli. Forse perché nella mia giovane vita lottavo ogni giorno con mio padre, lasciando così emergere il lato ribelle dentro di me. Non sapevo dirlo, eppure era così. Venivo da una famiglia benestante di Boston, la mia famiglia era in parte antica e in parte no! La mia famiglia? Mio padre? Discendeva da una famiglia inglese proveniente da Chesterville in Inghilterra, I miei avi erano infatti puritani. La mia era una famiglia che viveva sul suolo Bostoniano da secoli ormai poiché i posteri giunsero nelle Americhe con la Mayflower. Mio padre discendeva da Edward Thompson*, uno dei primi Pellegrini ad approdare a Plymouth. Egli è quindi un conservatore, ligio al proprio dovere ed alle regole, anche se conoscendo la storia dei miei genitori non ci credereste mai, ecco lui, l'imprenditore navale Simon Thompson, era... diverso da adesso! Sì questo è il temine giusto, sta di fatto che nonostante da giovane non fosse stato proprio ligio al dovere, adesso a differenza di anni pretendeva da noi sei, suoi figli rispetto per le regole e per i comportamenti. Quante volte era dovuto venire a scuola perché non mi ero tenuta per me una parola o perché avevo partecipato a una scaramuccia? Un bel po'! Ma appunto non mi piaceva farmi mettere i piedi in testa dal primo che capitava e non mi andava che lo facessero a chi altri era discriminato dalla società. Frequentavo infatti ragazzi che erano entrati alla Latin Academy sono alle superiori, quelli che come me, i miei fratelli ed i miei cugini avevano iniziato la Latin dalle elementari infatti, li ignoravo proprio. Ovviamente non potevo discriminare i miei cugini o fratelli erano gli unici che realmente frequentavo a scuola, soprattutto perché era figo avere come fratello uno dei ragazzi più belli della scuola. Ne andavo fiera, ovviamente era durato per poco avendo io e Chester quattro anni di differenza. Ma era stato bello quando, al nono anno, mi ero vantata con le nuove compagne di quel fratello così bello. Ovvio anche Brooklyn era bella e destava riverenza, ma lei era una ragazza e le mie nuove amiche potevano provare solo invidia per la bella e bionda Brooklyn Thompson. Spesso mi capitava che dovevo difendere le mie amiche anche da lei. Ma perbacco! Era bello prendersi a parole con mia sorella che sembrava sapere sempre cosa fare e come farlo soprattutto. Era bello confutare le sue idee ed alla fine avere ragione di tutto, quella era giustizia e lei questo voleva essere, una persona giusta. Per questo posai la busta con la conferma di ammissione all'università e dopo essermi aggiustata per bene raggiunsi mia madre. Dio come era bella Manila, la pelle ambrata, i capelli lunghi e neri e gli occhi castani. Forse era così bella per via delle sue origini brasiliane. Mio papà era lì che l’aveva trovata quando era scappato in Brasile…

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