ENRICO - Borbottio lontano, cupo, rotolante
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Borbottio lontano, cupo, rotolante.
Si ripete e ancora si ripete.
Nel dormiveglia fa pensare a un diesel che ronfa in sordina, asmatico e ferrigno. No. È l’oceano in inverno, cavalloni che si frangono agli scogli e proiettano schiuma grigia e ribollente sulla sabbia.
Ma siamo d’estate, fra i monti, anche se piove e fa freddo!
(caldo il suo corpo contro il mio petto).
Bea riposa, rughe che non conosco sul suo viso spento.
Bea, venuta fuori dal cilindro del destino
(ancora ... è un vizio, bambina mia).
Era gennaio, la prima. Forte dei Marmi d’inverno, vacanza solitaria, io e il fratellino alle prese con la sua prima, agghiacciante oltranza di sciopero. E lei, Beatrice, la strega dagli occhi turchini e dai seni olimpici che schiude il so
