La domanda «Eh, voi non capite, voi non potete capire…», dirà Cotiledone scuotendo il suo testone ed entrerà in aula con passo grasso, strascinando sul pavimento le sue zampacce a tronco di sequoia mal contenute nelle pantofolone di peluche. Al suo ingresso l’aula si riempirà di echi, scricchiolii, tonfi, tuoni, trilli, peti e lui, incoronato da questa bizzarra sonagliera che come sappiamo accompagna ogni sua mossa dovunque vada, dovunque sieda, dovunque dorma, lentamente, con studiata pigrizia, avanzerà come una escavatrice fra i ghiacci. «Eh, voi non potere capire, non potete», dirà. Alfine prenderà posto sulla cattedra, sebbene gli aculei che spuntano dalle sue spalle gli rendano difficile incastrarsi nella poltroncina a lui riservata. Muovendo una delle proboscidi sfoglierà il registr

