XISe ne tenevano spesso di quelle riunioni a casa di Caio Calpurnio Pisone; riunioni a base di vino annacquato, pasticcini, filosofia stoica e politica. Calpurnio Pisone era, secondo Caio, un brav’uomo, per quant’era possibile esserlo in quel mondo e tra la cerchia di Cesare e tale opinione era condivisa da molti altri che, seguaci o meno della filosofia stoica, erano i frequentatori del suo salotto. Caio non vi si recava spesso, ma la casa di Pisone aveva per lui l’irresistibile attrattiva del giovane Lucano. Il poeta, protetto dal patrizio, era solito leggere ai presenti qualche manciata di versi, sempre molto pochi e declamati con grande discrezione in una saletta appartata, per non disturbare chi non avesse voglia di ascoltare. E poi, vi era da controllare cosa facesse Aspro, ormai

