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L'inaspettato 2

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"L'inaspettato 2" è il sequel de "L'inaspettato"

Celine's Pov

Ero sdraiata nel letto d'ospedale, i dolori al basso ventre aumentavano sempre di più, i medici mi dissero che mancava davvero poco ma io stavo letteralmente morendo di dolore. Ad un certo punto iniziai a gridare, più forte e ancora più forte, urlavo il nome di mia madre e quello di Justin, non ce la facevo più. Oh Dio quando finirà tutto questo?

La porta si aprì e vidi qualcuno avvicinarsi al mio letto, tolse il cappuccio e lasciò intravedere il suo volto.

Le parole mi morirono in bocca -t-t-tu?- Dissi -come?- Mi alzai e mi misi a sedere di scatto, mi maledì mentalmente, avevo provocato un dolore atroce.

-Shhh- mi toccò la spalla e io mi ritrassi, -tranquilla, non voglio far nulla di male- disse -buona fortuna per il nostro nuovo piccolo Brooke- uscì e chiuse la porta dietro di sé. Rimasi lì, priva di emozioni, non sapevo che dire, che fare, non sapevo nemmeno se stessi facendo un incubo o fosse la realtà, opterei per la prima opzione perché ea davvero impossibile. Ora Celine hai pure le allucinazioni? Urlai giunta al culmine del dolore e suonai il campanellino automatico per chiamare un' infermiera.

Ma ora torniamo indietro nel tempo....

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Capitolo 1: incubo
Celine's Pov Ero sdraiata nel letto d'ospedale, i dolori al basso ventre aumentavano sempre di più, i medici mi dissero che mancava davvero poco ma io stavo letteralmente morendo di dolore. Ad un certo punto iniziai a gridare, più forte e ancora più forte -mammaaaaaaaa! Justinnnnnn! Ahhhh- non ce la facevo più. Oh Dio quando finirà tutto questo? La porta si aprì e vidi qualcuno avvicinarsi al mio letto, tolse il cappuccio e lasciò intravedere il suo volto. Le parole mi morirono in bocca -t-t-tu?- Dissi -oh mio Dio come?- Mi alzai e mi misi a sedere di scatto, mi maledì mentalemente, avevo provocato un dolore atroce. -Shhh- mi toccò la spalla e io mi ritrassi, -tranquilla, non voglio far nulla di male- disse -buona fortuna per il nostro nuovo piccolo Brooke- uscì e chiuse la porta dietro di sé. Rimasi lì, priva di emozioni, non sapevo che dire, che fare, non sapevo nemmeno se stessi facendo un incubo o fosse la realtà, mi sa che opterei per la prima opzione perché era davvero impossibile. Ora Celine hai pure le allucinazioni? -Ahhhhhh!- Urlai giunta al culmine del dolore e suonai il campanellino automatico per chiamare un' infermiera. Ma ora torniamo indietro nel tempo.... Celine's Pov -Principessa svegliati- sentì strattonarmi un braccio, -mh.. ancora cinque minuti, non c'è scuola oggi è domenica- dissi e mi girai, sentì una fragorosa risata. -Cel ma che stai dicendo, dobbiamo scendere dall'aereo, siamo arrivati- disse e balzai in piedi ricomponendomi. -Ah sì- dissi arrossendo, avevo gli occhi di tutti addosso, ma che volevano? Una foto? Abbassai la testa e scesi seguita da Justin e Jazmyn, Keyra e Kenny. -Avrei un pò di fame- disse Keyra, mi girai e la guardai in segno di approvazione, poi mi fermai e quando mi raggiunse la presi a braccetto -tu si che mi capisci- dissi ridendo -beh basta prenderti per la gola- sentì Justin ridere sotto i baffi. Uscimmo dall'aereoporto e andammo al ristorante più vicino, avevo una fame allucinante, Kenny andò a ordinare. -Keyra vieni con me in bagno?- Le chiesi, fece cenno di sì e ci alzammo, Justin mi guardò interrogatorio, -noi andiamo in bagno- annuì e andammo. Entrai in bagno e mi sistemai i capelli, -Tutto bene Celine?- Keyra si appoggiò sulla mia spalla, -mhh si dai- sospirai. -Come sta il mio nipotino adorato?- Disse parlando al mio ventre -anche lui sta bene.. o lei... non si sa- mostrai un mezzo sorrisetto, -fidati te lo dico io, qui dentro c'è mio nipote, un vero figo lo prevedo già- disse portandosi i capelli indietro -sai quante gli andranno dietro? Soprattutto se sarà identico a Justin- fece l'occhiolino -beh se sarà proprio identico a Justin dovrò nasconderlo, già mi consumano Justin con lo sguardo, non possono fare lo stesso con... Jason?- Dissi ripensando a tempo fa. -Jason? Si chiamerà Jason?- Disse Keyra con occhi sognanti, -penso di sì- sorrisi ricordando il piccolo fratellino di Jus, mi mancano davvero molto quei due bambini. -Oh Dio che bel nome! Fa molto figo- disse dandomi una pacca sulla spalla. Il mio stomaco iniziò a brontolare, Keyra lo sentì -andiamo che mio nipote Jason ha fame- disse trascinandomi fuori dal bagno. Ero seduta a mangiare quando iniziò a suonare il telefono di Justin, lo prese e lo guardò, -penso sia per te- disse passandomelo, lo guardai interrogatoria e presi il telefono, era Madison. -Pronto Madison!- Dissi contenta di risentirla -ciao tesoro, come stai?- Chiese -sto benissimo, perchè non mi hai chiamato?- Le chiesi -il tuo telefono è spento- mi ricordai che si era scaricato -ah sì vero, si è scaricato, comunque, dove sei ora?- Iniziai a giocherellare con il bicchiere -a New York tesoro, quando sei pronta dobbiamo partire per Los Angeles, c'è un mucchio di roba da fare- disse e misi giù il mio bicchiere, -mhh.. va bene, possiamo partire dopodomani?- Chiesi torturandomi il ginocchio con la mano, lei acconsentì e io attaccai. -Direi che si ricomincia- feci un sorrisetto sghembo -dove devi partire?- La voce di Justin fu la prima a farsi sentire -LA, Mads ha detto che devo fare molte cose- dissi senza smettere di incrociare il suo sguardo -e quando?- Presi un sorso d'acqua poi risposi -dopodomani, non hai sentito?- Abbassò lo sguardo e fece una smorfia, lo capivo ma ho una vita molto movimentata. -Avanti Justin ci sarò io con lei, starà al sicuro- disse Kenny dandogli una pacca sulla spalla. -Bene noi andiamo- si alzò e prese Jazmyn, poi guardò me e mi fece cenno di alzarmi -ma come di già?- Sbuffò Keyra, -pare parecchio irritato- sussurrò Keyra al mio orecchio, -se lo farà passare- le dissi e le lasciai un bacio sulla guancia. -Ciao Kenny, ciao Keyra- salutai i miei amici e uscì. Salì in macchina e misi la cintura, Justin stava con lo sguardo fisso sulla strada, non mi degnò di uno. -Tutto ok?- Chiesi, strinse più forte il volante e serrò la mascella. Eh no, se ha qualche problema se lo fà passare, non avevo di certo voglia di litigare. -Justin, cazzo rispondimi- mi maledì mentalemente quando mi ricordai che Jazzy era seduta dietro, menomale era impegnata a guardare fuori dal finestrino. -È tutto ok- disse a denti stretti, -ma si può sapere che problemi hai? Cosa ti ho fatto adesso?- Dissi incredula. -Ti ho già detto che è tutto ok, puoi smetterla adesso- disse alzando la voce. -Justin portami a casa mia- le parole uscirono senza che io ci pensassi due volte, -no noi andremo a casa nostra- si fermò al semaforo rosso, -neanche per idea ti ho detto di portarmi a casa mia- inziai ad irritarmi. Non mi ascoltò e continuò ad andare, -Justin.. sto perdendo la paz- mi interruppe urlando -va bene cazzo, ti porto a casa tua!- Disse e accelerò girando una curva. Rimasi zitta fin quando non si fermò davanti a casa di mamma e papà, scesi sbattendo la portiera e aprì quella dietro, -Jazzy vuoi scendere?- Le chiesi, lei fece di no con la testa -voglio andare al parco con papà!- Disse soltanto. -Bene- chiusi anche quella portiera e mi voltai dirigendomi verso casa. -Celine tesoro! Benvenuta- entrai abbracciando mia madre. -Ciao mamma- le lasciai un bacio sulla guancia -papà dov'è?- Mi guardai intorno, -è fuori per delle commissioni, tornerà di sera- disse -ok- sospirai e andai in cucina a prendere da bere -Justin e Jazzy?- Mi guardò interrogatoria, sospirai -avete litigato?- Quella donna sapeva sempre com'era la situazione, -no mamma perché dovremmo litigare- abbozzai un mezzo sorriso finto, -ti conosco bambina, non mentire a tua madre- disse mettendo le mani sulle mie spalle -cos'è successo?- Mi guardò negli occhi -ma no mamma, ti giuro non è successo nulla, tranquilla, Jazzy e Justin sono andati al parco, le lo aveva promesso- sorrisi ancora, speravo che se la sarebbe bevuta. -Mhh. Va bene tu fai finta che sia vero e io farò finta di crederci- sorrise e uscì dalla cucina. Ah... mamma. Aprì il frigorifero e presi una lattina di coca cola, la fissai per un pò -mh... questa roba farà male a Jason- pensai e la riposi dov'era, poi optai per un succo di fragola. Arrivò un messaggio, guardai lo schermo e sorrisi vedendo il nome della mia migliore amica. -Tutto apposto?- Decisi di chiamarla per raccontarle un pò la situazione. -Pronto Keyra! Grazie del messaggio- dissi buttando fuori l'aria che trattenevo, -ehi come va? Cos'è successo?- Chiese -abbiamo tipo litigato, non saprei, in macchina era incazzato e non voleva rispondere alle mie domande, poi gli ho chiesto di lasciarmi a casa di mia mamma, prima non voleva poi l'ho costretto ed è andato via con Jazmyn- dissi tutto d'un fiato. -Aspetta aspetta, avete litigato? Oddio Cel...- disse lei -è colpa sua, se ha dei problemi è inutile che si sfoghi su di me- sbuffai -chiamalo e chiarite- intervenne Keyra -no, se vuole chiamerà lui...- mi guardai lo smalto sulle dita che divenne subito interessante. -Sei da tua mamma vero? Chiese lei -posso venire?- Aggiunse -siii ovviamente, ti aspetto, ho davvero bisogno di te- Attaccai e andai in camera mia, feci una doccia per alleviare la stanchezza del viaggio e indossai dei vestiti nuovi che avevo lasciato nella mia camera qui, mi truccai leggermente e sistemai i capelli in una coda alta. Il mio telefono vibrò, andai a dare un' occhiata e sorrisi trionfante. -Torni a casa?- C'era scritto soltanto. -Prima fattela passare, poi vieni a parlare con me- mandai il messaggio e lanciai il telefono chissà dove sul letto, scesi ad aprire a Keyra dato che il campanello stava suonando.

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