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The Lying Hours

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Trafiletto

ABRAHAM DAVIS – L’onesto e sempre disponibile Abe è nei guai fino al collo...

È un bravo ragazzo, il “Nonnino” della squadra di wrestling, a cui tutti si affidano per risolvere i loro problemi. I suoi compagni di squadra vanno da lui per tutto; consigli, compiti o quando hanno bisogno di un autista sobrio alle tre del mattino. Abe non dice mai di no.

L’attuale missione di Abe è semplice: curare il cuore infranto del suo coinquilino, aiutandolo a trovare una ragazza sull’App LoveU, senza rimanere invischiato nelle menzogne.

SKYLAR GABRIEL è a un bivio.

Passi per i voti appena decenti, ma con gli appuntamenti con gli stronzi ha chiuso. Dove sono finiti tutti i bravi ragazzi?

Desidera un ragazzo bello, dolce e sincero, che la faccia ridere. In un ultimo disperato tentativo di trovare il ragazzo dei suoi sogni, Skylar si iscrive all’App LoveU.

A metà settimana va all’appuntamento con il compagno di stanza di Abraham Davis.

Skylar Gabriel sta frequentando il ragazzo sbagliato, ma ancora non lo sa.

Perché?

PERCHÉ ABE DAVIS È UN BUGIARDO.

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Capitolo 1
Capitolo 1 Vorrei solo qualcuno che mi portasse a sorpresa dei taco e mi facesse una sega. Questo è tutto. Perché non creano un’App per questo? Abe La prima frase, quella di apertura, è sempre la più difficile. L’inizio… Fisso il mio cellulare e trovo l’immagine di una ragazza che sorride. Scorro con il dito sulla prima foto per andare avanti, me ne ritrovo un’altra con la testa gettata all’indietro mentre ride, con la luce del sole che si riflette nei capelli. Bionda, ovviamente. Occhi azzurri. Snella. Abbronzata in pieno inverno. Belle tette rotonde, probabilmente finte. Stamattina si è messa in contatto con il mio compagno di stanza Jack Bartlett sulla App del nostro campus universitario LoveU per chattare con lui, e adesso tocca a me fare la prima mossa. Be’, tecnicamente, lei sta aspettando che JB faccia la prima mossa, non io. Vedete, la fidanzata di JB lo ha mollato qualche mese fa, e da allora, è entrato in una spirale di frustrazione sessuale repressa e disturbo emotivo che sta cominciando seriamente a darmi sui fottuti nervi. Passa da una donna all’altra come i ragazzi della confraternita con la birra, come le donne cambiano assorbenti durante il ciclo. Una. Dopo. L’altra. Un vero casino, ma non insolito per i ragazzi della nostra età. Getto di nuovo uno sguardo a ciò che la ragazza ha scritto sul suo profilo. Shelby, 19 anni, ama il burro di arachidi, i film e l’azzurro. Sta cercando una storia seria, che Jack non credo voglia, ma scorro comunque verso destra per accettare il suo invito a chattare. Non potrà fottere e scaricare tutte, no? Una di queste pollastrelle è destinata a rimanere, e questa sembra una da non lasciarsi sfuggire. C’è solo un modo per scoprirlo. Le mando un breve messaggio. Io: Dimmi tre cose che non sopporti di sentire in una stanza silenziosa. Vai. Metto il telefono vicino alla panca sollevamento pesi e mi sdraio fino a ritrovarmi disteso sulla schiena, centoquaranta chili di acciaio infilati sulla sbarra sopra di me. Il mio spotter è scomparso, giro la testa per vedere dove cazzo è finito. Non posso sollevare questo peso se non c’è qualcuno ad assicurarsi che non mi rompa l’osso del collo. E muoia. Prima che Ben Carpenter riesca a riportare il suo culo ossuto verso la panca per aiutarmi, dal mio telefono arriva il suono familiare della notifica di LoveU. Accidenti, la nostra Shelby è veloce a rispondere. Shelby: Uhm, ah-ah. Allora... il suono dei sacchetti delle patatine. Ah-ah. E russare? Uhm. Il vento è davvero forte fuori dalla mia finestra e questo è super fastidioso. Ah-ah. Okay, quindi la nostra Shelby esagera con gli “uhm” e ha digitato “ah-ah” un po’ troppe volte, non che a JB freghi qualcosa. Sarà troppo occupato a fissarle le tette e a cercare di scoparsela. Mi chiedo se Shelby parlerà così anche di persona, scommetto di sì. Inoltre non ha idea di come si porta avanti una conversazione; tutti sanno che alla fine di una dannata risposta dovresti a tua volta porre una domanda per mantenere vivo il dialogo. Gesù. Invece, Shelby mi lascia in sospeso. Dovrò tirare fuori un’altra domanda mentre continuo a fingere di essere il mio compagno di stanza. Io: Odio anch’io il suono dei sacchetti di patatine. E non russo. Ah-ah. Non ho mai sentito JB russare dall’altra stanza. Forse lo fa. Che diavolo ne so. Sono tentato di dirle che odio il suono delle scorregge ma resisto all’impulso. È troppo presto, e l’obiettivo in questo momento è essere romantici, non volgari. Shelby: Va bene, ah-ah. Questa pollastrella ha seriamente bisogno di smetterla con gli ah-ah prima di farmi ammattire. Ci siamo scambiati solo un paio di frasi e ha usato quella parola non so quante volte, faccio scorrere lo schermo verso l’alto e conto, quattro volte. Cristo onnipotente. Generalmente non sono così stronzo. In effetti, sono il meno stronzo di tutti i miei amici, ma stamattina non sono dell’umore giusto per questa roba. Non sono dell’umore adatto per fare da lacchè a JB, non sono dell’umore giusto per permettere a Ben Carpenter di scopare invece di rimanere a controllarmi come dovrebbe, non sono dell’umore giusto per essere già in palestra così presto la mattina. Entrare nell’account LoveU del mio compagno di stanza e mentire alle ragazze nel tentativo di conquistarle, perché JB non è sicuro di riuscirci da solo, non rientra per nulla nella mia idea di divertimento. Inoltre, non ha senso, considerando che JB è veramente attraente quando non si comporta da coglione. Le donne di solito cadono ai suoi piedi appena lo vedono. Non ho idea del perché abbia bisogno di un’App per gli incontri. Può portarsi una ragazza a letto ogni volta che vuole. Non me la cavo male nemmeno io con le ragazze, ma non sono il tipo che cerca trombamiche; JB invece sì. Sono più il tipo da relazioni a lungo termine. Prima di poter rispondere all’ultimo messaggio di Shelby, appare Ben, sudato e bagnato fradicio. «Dove cazzo sei stato, amico?» «Mi dispiace, ero troppo accaldato e sono andato a bagnarmi la testa.» Bene, merda. No, che non va bene. «Forse dovresti chiedere a qualcun altro di farmi da spotter mentre resti lì seduto.» L’ultima cosa di cui ho bisogno è un pivello che sviene mentre sto sollevando tutto quel peso. Lui si gratta la testa, l’acqua gocciola dalle punte dei capelli corti e neri. «Sei sicuro?» Questo tizio è un disastro. «Sì. Mandami JB.» Il mio coinquilino sta facendo degli squat sul lato opposto della stanza dei pesi, guardandosi allo specchio mentre si piega sulle ginocchia, una barra dietro al collo che regge oltre centrotrenta chili di peso. Lo sento grugnire il conteggio da qui. Cinquantaquattro. Cinquantacinque. Cinquantasei… «Ha quasi finito, Carpenter. Fermalo quando arriva a settantacinque, okay? Sarà contento della pausa.» Il mio telefono suona di nuovo e guardo lo schermo. Gemo forte mentre il sudore mi scende tra i pettorali. Ci sono altre due notifiche su LoveU. Buone notizie, JB! Tiffany C e Kristy M. Swipe vogliono iniziare una conversazione con te! Impreco. E scorro verso destra su entrambe.

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