13: Ti desidero

1281 Parole
Io lo stacco velocemente e mi tolgo dalla sua presa. "Potrebbero passare tutti qui, non è meglio una stanza?" Gli chiedo io sperando di convincerlo. Lui ci pensa su, poi sorride. Dopodiché mi prende e apre la porta della camera del Cappellaio, portandomi lì dentro con lui... Non intendevo questo! Vengo spinta e buttata sul letto, lui si chiude la porta alle spalle e butta a terra il mitra, per poi avventarsi su di me. Non ci capisco nulla, sembra che tutto intorno a me giri e all'improvviso al posto di un Niragi ne vedo due. Arriva da me e senza neanche chiedermelo mi strappa il vestito, letteralmente, e io rimango solo con l'intimo addosso. Mi copro immediatamente con le mani in qualche modo e lo sposto via. "Lasciami stare cazzo!" Gli urlo contro e mi alzo dal letto. "Me lo hai chiesto tu o sbaglio?" Mi dice lui guardandomi in modo confuso. Vaffanculo al piano di Chishiya, io me ne vado. "Addio Niragi." Affermo io raggiungendo la porta. "Cosa pensi di fare?" Mi chiede lui aggressivamente per poi bloccarmi. Io mi volto verso di lui, ho paura, molta paura. "Ti prego non farmi del male." Gli dico io con una voce intimorita. Lui accenna un sorriso.  "Non hai idea di quanto voglia stuprarti." Sussurra lui per poi leccarmi il collo. Lo spingo via, ma lui mi prende con forza e mi lancia sul letto di nuovo. "Lasciami stare! Niragi, ti prego!" Inizio ad urlare e scalciare, ma lui non se ne va. "Non ti sto facendo nulla stupida ragazzina!" Esclama lui. Io mi calmo e mi rendo conto che lui non mi sta toccando da nessuna parte. "Non ti farò nulla perché so che sarai tu a venire da me a chiedermelo e io sono già pronto per quel momento." Mormora lui. "Non verrò mai da te." Dico io. "Eh allora cosa ci fai mezza nuda sotto di me?" Mi chiede lui posando i suoi avambracci ai lati della mia testa sul letto. Abbiamo i visi molto vicini e lui mi intimidisce assai. "Sono solo un po' ubriaca e tu sei un maniaco!" Mi giustifico io. Lui sorride. "Allora il tuo primo pensiero è stato venire da me da ubriaca?" Mi chiede lui mantenendo la distanza di pochi centimetri dalle mie labbra. Io esito un po' ed infine non gli rispondo. Lui si morde il labbro. Alla fine si alza e si toglie la camicia davanti a me. Me la porge. "Come scusa?" Gli chiedo io. "Come ci vuoi tornare in camera? Mezza nuda?" Mi chiede lui infastidito dalla mia domanda. "Girano tutti mezzi nudi qui." Rispondo io. Lui me la lascia cadere addosso e si alza dal letto, poi riprende in mano l'arma che aveva lasciato per terra. Io lo guardo e senza accorgermene gli fisso esplicitamente il fisico. "Vuoi guardarmi ancora un po' o preferisci andartene?" Mi chiede lui. Io distolgo lo sguardo, che figuraccia, e mi alzo dal letto. Mi metto la camicia di Niragi che mi sta così grande che mi arriva a inizio coscia. Non so se ringraziarlo o meno, perciò gli faccio solo mezzo inchino con la testa e mi avvicino alla porta. "Ehi Misaki." Mi chiama lui, non si era mai rivolto a me chiamandomi per nome. "Non farmi più uno scherzo del genere, se no finisco per crederci." Annuisco, cosa dovrebbe significare?  Esco dalla camera e vado verso la mia attraversando il corridoio. Ripenso a quello che è successo mentre cammino in cerchio per la mia stanza. "Misaki ma cosa ti avevo detto? E che ci fai qui?" Mi chiede Chishiya entrando nella mia camera. "Cosa mi avevi detto?" Gli chiedo io cercando di dare una parvenza di sobrietà. Lui alza gli occhi al cielo. "Primo perché sei ubriaca e secondo, avevamo annullato il piano, ormai era troppo tardi e il Cappellaio sarebbe tornato a momenti." Mi spiega lui con un tono prepotente. "Va bene scusa, ho solo bevuto un pochino e non avevo capito la parte della ritirata." Commento io. Intanto lui si osserva intorno e poi guarda cosa indosso e la sua critica non tarda ad arrivare. "Te la fai con Niragi eh?" Mi chiede lui schifato. "Cosa! Assolutamente no, ti posso spiegare." Esclamo io. "Non ne ho voglia, ci vediamo Misaki." Mi dice lui per poi andarsene. "Chishiya aspetta!" Ma ormai è troppo tardi.  Mi siedo al bordo del letto mettendomi la testa fra le mani, non doveva andare a finire così... Mi sdraio e la mia testa non riesce a non concentrarsi su quel momento, quando poco fa ero insieme a Niragi e penso alle sue mani, alla sua bocca a così poca distanza dalla mia e a tutto ciò che ho provato in quel momento. Mentre ci penso provo una strana sensazione dentro di me e non riesco a contenermi, quindi decido di infilarmi sotto le coperte ed iniziare a toccarmi. Mi provoco piacere e questo aumenta sempre di più perché sto pensando a lui, a Niragi e poi mi accorgo che ho la sua camicia addosso e ha un odore così gradevole... Chiudo gli occhi e mi ricordo della situazione di prima e mi immagino altri possibili momenti... "Ti diverti biondina?"  Oh cazzo! Riapro gli occhi e davanti a me compare Niragi, ti prego dimmi che sto ancora fantasticando e che questa non è la realtà e che non ho appena fatto una figura di merda. "No ti prego continua, anzi se vuoi continuo io per te." Mi dice lui sorridendo. "Stai zitto ti prego." Dico io afferrando le coperte e mettendomi seduta sul letto. Lui ride. "Cosa vuoi da me?" Mi chiede lui. "Cosa vuoi tu da me!" Esclamo io. Lui si guarda un po' intorno.  "Veramente questa, è la mia camera." Mi risponde lui divertito. Oh merda, mi guardo intorno e mi accorgo solo ora di non essere in camera mia. "Mi dispiace, me ne vado via subito." Mi alzo velocemente dal letto e mi sistemo un attimo. Sto per uscire ma lui prende la mano e mi porta verso di sé. "Stavi pensando a me?" Mi chiede lui a bassa voce.  Mi ha presa completamente alla sprovvista, non posso dirgli che lo stavo pensando davvero. "No, ovviamente no." Nego io abbassando lo sguardo. Ma lui non mi crede. "Sicura? Perché secondo me stavi pensando alle mie mani sulle tue cosce." Inizia a toccarmi i fianchi, poi mi prende per la schiena e dopodiché mi avvicina ancora di più a lui. "Alla mia bocca sul tuo collo..." Ogni cosa che dice la fa e io non riesco a staccarlo. "Alla mia lingua sul tuo corpo..."  Lo devo assolutamente fermare, lo spingo via e senza volerlo scopro di essermi eccitata un po' troppo. "Ti sei bagnata bambolina?" Mi chiede lui compiaciuto di sé stesso. Si... "No!" Mi affretto io a dire. "Se lo dici tu..." Mi risponde lui per poi buttarsi sul letto. Io me ne sto per andare ma decido di dirgliene quattro, puntandogli il dito contro. "Non provare mai più ad avvicinarti a me, sono stata chiara? Ci metto due secondi a farti ammazzare, perciò sarà meglio per te se ti tieni quelle mani apposto!" Esclamo io tutto d'un colpo. "Non mi sembrava ti dispiacesse!" Inizia a ridere e io gli volto le spalle, sta volta per andarmene via sul serio. "A domani bambolina!" Mi grida lui quando ormai io sono in corridoio. Che nervoso quel ragazzo, non so cosa ci trovo in lui per pensare che sia attraente. Arrivo in camera mia, per davvero questa volta, e mi butto sul letto. Mi metto a dormire sperando di dimenticarmi di questa nottata orribile, ma ricordandomi che l'alcol non è mai una scelta giusta...
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