14: Salvami

1685 Parole
Mi sveglio, fuori è bel tempo come sempre, fa caldo e il sole illumina tutta la stanza. Piano piano che mi alzo, mi rendo conto di tutto quello che è successo ieri e vorrei sotterrarmi da sola. Nonostante io la sera abbia bevuto molto, non sto male oggi, anzi, mi sento stranamente attiva. Bevo del caffè e dopodiché mi vado a fare una doccia. Mentre mi sbottono la camicia, mi rendo conto che è quella di Niragi e che il più presto possibile gliela dovrò dare. Dopo essermi lavata, indosso il costume da bagno e dei pantaloncini. Mentre sto per uscire dalla mia stanza, mi imbatto in Karube. "Karube!" Esclamo io. "Finalmente Misaki, io volevo parlarti, ieri sei scomparsa." Mi dice lui. "Si scusa, allora cosa volevi dirmi?" Gli chiedo io. "Sono diventato uno dei lottatori della Spiaggia." Mi annuncia lui. In effetti non avevo notato che indossa vestiti normali e che ha una pistola addosso. "Oh wow, non dovrò farti arrabbiare." Scherzo io guardando l'arma. "Non ti preoccupare, lo sai che non ti farei mai nulla di male." Mi dice lui guardandomi in modo romantico. "Grazie Karube." Rispondo io. "Comunque il Cappellaio vuole vederti, penso sia importante." Mi informa lui. Cosa ho fatto ora? Arrivo nella stanza del Cappellaio e lui sembra di buon umore. "Allora zio, ehm volevo dire, Cappellaio, come è andato il game?" Gli chiedo io. Lui si gira verso di me e mi rivolge un sorriso. "Beh sono vivo, quindi vuol dire che è andato bene." Mi risponde lui. "Ti ho fatta chiamare perché vorrei che tu diventassi un membro esclusivo della Spiaggia." "Come?" Gli chiedo io stupita. "E cosa avrei fatto per meritarmelo?"  "Sei un genio o una veggente, mettila come vuoi tu, riesci sempre a scampartela, quindi raccoglieresti tutte le carte in un batter d'occhio." Mi spiega lui. "Non sono speciale, semplicemente so la soluzione a molti... Cioè tutti i game..." Appena dico questa frase mi accorgo che si, forse potrei essere speciale. "Annunceremo la tua promozione sta sera, prima che i ragazzi partecipino ai game." Decide lui. "Ma Capo..." Provo a ribattere ma è inutile. "Ora puoi andare Misaki, ho delle cose da fare." Mi dice lui per poi sbattermi fuori dalla porta. Io? Membro esclusivo? ._._._._._._._. "Cari ragazzi, oggi sono qui per dirvi che la mia nipotina Misaki, diventerà da sta sera, membro esclusivo della Spiaggia!" Esclama mio zio davanti a tutti. Mi indica e mi mostra come se fossi un premio. Posso vedere da qui la gente che applaude senza neanche conoscermi e quelli che mi esaminano come se fossero arrabbiati con me. "Karube, falle vedere la sua stanza." Gli ordina mio zio. Mentre sto per raggiungere Karube, vedo Niragi che arriva verso di noi, ma non mi dice nulla. Non capisco ma comunque mi faccio guidare da Karube per farmi mostrare la camera. E' ovviamente sul piano dei membri esclusivi della Spiaggia e inoltre è vicino a quella di Karube. Non ci ho messo molto a cambiare stanza, visto che avevo poco e niente con me, anzi, tutto quello che avevo me lo avevano dato due organizzatrici della Spiaggia. Dopo essermi sistemata, esco dall'edificio insieme a Karube e gli chiedo se gli va di bere qualcosa, ovviamente non io, direi che ho già dato. Così ci ritroviamo in piscina e lui certamente non si tira indietro, anzi. "Ehi Misaki, non mi presenti il tuo amico?" Mi chiede qualcuno dietro di me e capisco già che si tratta di Sakura. Sbuffo. "Karube questa è Sakura, Sakura lui è Karube." Annuncio io con molta svogliatezza.  Lei si avvicina a lui e gli posa una mano sul petto. "Dovremmo conoscerci meglio io e te non credi?" Gli dice lei. Ma che sfacciata... "Vuoi venire in camera mia?" Karube! Lei annuisce. Io lo guardo confusa, pensavo di passarmi la serata con lui e invece mi ritrovo da sola. Lui se ne va ringraziandomi e sorridendo come uno scemo. Almeno così sono sicura di non piacergli più. Mi siedo su una sdraio e penso se mi conviene tornarmene in camera oppure socializzare con qualcuno. Quando capisco che la prima opzione è la migliore, due ragazzi si posizionano davanti a me senza permettermi di alzarmi dalla sdraio. "Secondo te cosa ha di speciale?" "Non lo so Ryo, a me sembra solo una ragazzina fortunata."  Quei due iniziano a dialogare davanti a me e non capisco cosa vogliano. "Lasciatemi passare idioti." Mi alzo e li spintono via, ma loro contemporaneamente mi ributtano sulla sdraio deridendomi. Intanto altre persone mi hanno accerchiata, ma cosa ho fatto? "Guardate la nipotina del Cappellaio" - "Oggi è stata promossa quella scema." - "Ma chi si crede di essere?" Sento commenti di ogni tipo e alcune ragazze iniziano a darmi piccole spinte sulle spalle. Non ho mai provato una sensazione così brutta, tranne quando... "Forza alzati membro esclusivo, fatti un po' vedere." Quel ragazzo davanti a me mi prende per il braccio e mi fa alzare in piedi. Devo andarmene via da qui. Provo a scappare, ma chiunque mi si metta davanti mi spinge e non mi permette di muovermi. "E ora come farai a salvarti?" Mi chiede qualcuno. Salvarmi? Perché dovrei salvarmi? Un ragazzo mi slaccia il costume di sopra. "Mostraci qualcosa!" Esclama. Io immediatamente mi copro il seno con le mani e rimango inerme mentre tutti ridono. All'improvviso vengo spinta con una botta che mi ha quasi fatta male e vengo buttata in piscina. Ritorno a galla, ma un tizio mi prende la testa e mi ributta in acqua. Ritorno su e poi vengo respinta giù. Non respiro, voglio che si fermino, voglio tornare a casa.  Una serie di scene si rivela nella mia mente: mio padre che mi urla contro, le cicatrici sul mio corpo, i lividi ormai spariti ma i ricordi sempre accesi nella mia mente, come dei traumi che non se ne andranno mai via. Continuo a provarci, ma ormai è difficile respirare... Sto per arrendermi, ma si sentono degli spari e la gente scappa via. Vengo presa per le braccia e portata su. Mi accorgo che ad avermi salvata è stato Niragi e mi viene di istinto attaccarmi a lui, per evitare che tutti gli altri mi possano vedere il seno. Lui mi tiene a sé e con una mano afferra un asciugamano per poi mettermelo addosso. Io tossisco molto e poi riesco a respirare meglio. Lui mi prende per la mano e mi fa cenno di seguirlo, io mi copro con l'asciugamano che mi ha dato e faccio come vuole lui. Senza pensarci inizio a piangere mentre Niragi grida che vuole ammazzare tutti. Arriviamo nella sua camera e mi fa sedere sul letto. Io mi asciugo le lacrime che continuano a scendere, mentre lui gira per la stanza con una rabbia addosso che non mi aspettavo. Chiude la porta con violenza, facendomi sobbalzare. Poi si gira verso di me. "Stai bene?" Mi chiede. Io ho lo sguardo basso e annuisco. "Li uccido uno per uno." Commenta lui, si vede che non ragiona più. Ripenso alla sensazione che ho provato poco fa e non riesco a evitare di continuare a piangere. Lui mi prende il viso tra le mani e cerca in qualche modo di asciugarmi le lacrime. "Grazie." Lo ringrazio con tono soffocato. "Io-io ora vado a farmi una doccia."  Mi alzo e mi avvicino alla porta, ma appena poso una mano sulla maniglia, di nuovo scoppio a piangere. "Puoi fartela qui se vuoi." Mi propone lui. Io lo guardo e ora come ora, non mi importa di nulla. Annuisco e mi chiudo in bagno. Mi spoglio e mi lavo, nel mentre le mie lacrime continuano a scendere. La cosa più brutta è che in quel momento mi sono ricordata di mio padre e odio pensare a lui. Riguardo la mia gamba e, oltre al grosso graffio della tigre, rivedo la mia vecchia cicatrice e ripenso a quel momento... "Dove sono i miei documenti? Misaki? Dove sono?" Mio padre che sbraita e io che non so cosa rispondere. "Papà non lo so, erano sul tavolo..." "Quei cazzo di documenti dove sono!" Spacca una bottiglia sul tavolo e un pezzo di vetro si fionda nella mia gamba. Io che cado a terra dal dolore e lui che se ne va via disgustato. Chiamo l'ambulanza, perché mi era impossibile camminare... E' stato un incidente... Uno dei tanti... "Tutto bene?" Mi chiede Niragi dall'altra parte della porta, facendomi tornare in me. "Si grazie." Rispondo io. Finisco di farmi la doccia e mi asciugo. "Niragi..." Lo chiamo con molto imbarazzo. "Dimmi." Risponde lui. "Mi servirebbero, beh ecco, dei vestiti." Dico infine. Lui improvvisamente apre la porta e io la richiudo all'istante. "Sono nuda!" Esclamo io. "Come te li passo i vestiti?" Mi chiede. In effetti... "Okay ma non guardarmi."  Lui mi passa i vestiti e così mi cambio. "Li ho presi in camera tua." Sbotta lui. Io esco dalla camera con addosso una delle sue camicie nere che ho trovato in bagno. "Vedo che preferisci usare le mie cose." Mi dice lui guardandomi. Io sorrido e poi gli chiedo una cosa. "Non è che mi accompagneresti nella mia stanza? Per favore." Mi sento così scema, guardo in basso, ma lui mi prende il viso e lo tira su. "Non devi avere paura." Mi dice lui. "Hai ragione, che stupida..." Commento io, per poi riguardare in basso. Faccio due passi verso la porta ma lui mi ferma. "Puoi restare a dormire qui se vuoi." Mi consiglia lui. Che vergogna, io non so cosa rispondere, ma là fuori non riesco a tornarci. Annuisco e lui mi fa vedere il letto, che ho già avuto modo di conoscere... Un po' stretto per due persone... "Se vuoi puoi coricarti, io devo finire due cose." Mi intima lui. Annuisco di nuovo e poi lo ringrazio, lui infine se ne va e io rimango da sola in camera sua. Mi sdraio e mi infilo sotto le coperte. Posso sentire il suo odore, come quello buono sulla sua camicia. Cerco di non pensare a quello che è successo sta sera e cerco di addormentarmi e finalmente, piano piano, ci riesco...
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