Il giovane si tormentava con queste domande, trovandoci perfino una sorta di piacere. Del resto, non era la prima volta che se le faceva. Già da tanto avevano cominciato a tormentarlo e a dilaniargli il cuore. Quella tristezza angosciosa che adesso lo invadeva era nata in lui da tanto tempo e si era accumulata prendendo l’aspetto di un tormentoso dilemma irrisolvibile che gli dilaniava il cuore. E quella lettera di sua madre lo aveva colpito come un fulmine. Aveva capito che ora non serviva più a nulla torturarsi e soffrire inutilmente per l’insolubilità dei problemi, ma era arrivato assolutamente il momento di fare subito qualcosa, qualcosa di concreto, altrimenti ... «Altrimenti, rinunciare addirittura alla vita!» esclamò ad un tratto al colmo dell’esaltazione. «Accettare il destino cos

